Recensione: 35 Years And A Night In Chicago (2CD/DVD)
Tempus fugit: trentacinque anni sono passati, a quanto pare, dall’esordio dei Night Ranger, una delle più celebri formazioni statunitensi di hard rock melodico. Il quintetto celebra tale ricorrenza con un doppio album dal vivo (CD ma anche DVD o Blu Ray), intitolato, appunto, “35 Years And A Night In Chicago”, rilasciato via Frontiers Music.
Il concerto qui proposto è stato registrato a maggio del 2016 presso l’House of Blues di Chicago e propone, principalmente, vecchi hits dai primi album (soprattutto da Dawn Patrol, Midnight Madness e 7 Wishes), ma anche qualche canzone più recente (tratta da Somewhere in California e High Road), che fa la sua onestissima figura rispetto ai classici del passato.
Il doppio live (parliamo del CD non avendo disponibilità del promo del DVD) manifesta in maniera perfetta lo stile inconfondibile dei Night Ranger, musicisti assolutamente esemplari nel genere di mezzo tra hard rock melodico e AOR: spavaldi, frizzanti, spesso scanzonati, a volte addirittura spudorati nella propria proposta melodica (vedi la celeberrima Sister Christian).
Sfilano inconfondibili, dunque, brani come Touch Of Madness, edificante hard rock melodico dal ritornello orecchiabile e dalla grinta invidiabile, o come quelli che costituiscono un vero e proprio florilegio di soft-rock d’annata: l’uptempo molto easy Sing Me Away, la ritmicamente più moderata Rumors In The Air e l’appena più hard (grazie al lavoro delle chitarre) Four In The Morning.
Non mancano i brani più trascinanti, come Don’t Tell Me You Love Me, avvincente ed irresistibile rocker reso brillante dal fuoco d’artificio di riff, assoli e ritornelli cantabilissimi, e Rock In America, altrettanto esaltante ed irrefrenabile.
Con maestria, i Night Ranger dimostrano qui ancora una volta di sapersi districare con spregiudicata disinvoltura tra l’hard rock di Eddie’s Comin’ Out Tonight, della reboante Night & Day o della effervescente e catchy Night Ranger, e le ballate come Sentimental Street (slow prima pianistica poi elettrica grazie anche all’assolo di chitarra) e Sister Christian (una delle power ballads per eccellenza degli anni Ottanta, lo sconfinamento definitivo dell’hard rock verso una musica più popolare in grado di mandare in sollucchero il popolo di certa provincia americana).
High Road, spumeggiante e orecchiabile, e Growin’ Up In California, fragoroso e trainante rocker, portano in alto, altresì, la bandiera dei dischi più recenti, a dimostrazione del fatto che i Night Ranger non sono una band avvitata solo sulla riproposizione del proprio passato carico di successo.
35 Years And A Night In Chicago, in definitiva – al di là delle considerazioni che si possono fare sull’utilità dei tanti, troppi live album che affollano il mercato, soprattutto delle band classic rock – oltre ad essere un’opera atto a festeggiare degnamente un anniversario, è certamente un album gradevole ed utile per chi dovesse accostarsi per la prima volta a questa iconica band di hard rock melodico.
Intanto, noi restiamo in attesa del nuovo album d’inediti, annunciato per la primavera del 2017:
Francesco Maraglino