Recensione: 3rd Stage Of Decay

Di Vittorio Cafiero - 20 Febbraio 2011 - 0:00
3rd Stage Of Decay
Band: Decadence
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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60

Uscito originariamente nel 2006 per HTI Records e reso maggiormente disponibile dalla sempre attenta Massacre Records nel 2008, “3rd Stage Of Decay” è il terzo full-length degli svedesi Decadence, band dedita a un moderno melodic death/thrash metal, capitanata e gestita dall’intraprendente “Metallic” Kitty Saric, vero e proprio mastermind e songwriter della band.

Forti di una buona attività live in patria e all’estero (Italia compresa), i Decadence aprono il lavoro con “Corrosion”, pezzo molto diretto con un ritornello facilmente memorizzabile. Roba tosta, certamente, ma di sicuro non memorabile. Subito appare evidente come la cantante sia paragonabile alle più feroci screamer del ‘gentil sesso’ (mai come questa volta le virgolette sono d’obbligo): vengono facilmente in mente Angela Gossow e Sabina Classen dei mai dimenticati Holy Moses. Con “Claustrophobia” si percepisce un timido tentativo di variare dal semplice assalto frontale: è, infatti, apprezzabile la tipica alternanza break/ripartenza. Quest’approccio diventa ancora più evidente con la title-track, dove i Decadence cercano di variare il songwriting con maggiori concessioni melodiche e aperture a ritmiche in tempi medi. Un pezzo sicuramente più convincente, dei due posti in apertura. O, perlomeno, più ragionato.
Con “Theater Of The Absurd”, almeno parzialmente e soprattutto negli attimi iniziali, sembra di ascoltare una versione semplificata degli ultimi Death, anche se la genialità, ma soprattutto l’innovazione del combo di Chuck Schuldiner, è ben lontana. Il difetto principale dei Decadence sembra proprio un cronico limite a livello di composizione: c’è compattezza, c’è rabbia, c’è anche una discreta cura nelle parti più tecniche e cerebrali ma pochi sono i momenti davvero impressionanti o comunque non derivativi. Se ad esempio, l’attacco di una “Sculpture” è abbastanza interessante, la chiusura della precedente “Settle The Score” lascia decisamente interdetti e con un senso d’incompiutezza nelle orecchie.
Con la fine dell’album le cose non cambiano, poiché si riscontra una costante contrapposizione tra buone idee e momenti di stanca e scarsa originalità: interessante lo stacco dopo il prologo iniziale in “Invert”, mentre quello in “Endgame” suona un po’ fuori luogo. Arrivati alla fine, si capisce che per i Decadence il break, più o meno melodico o rallentato, è una sorta di diversivo da utilizzare non appena il ripetersi delle strofe ha finito il suo corso. E, quest’arma, non sempre è vincente…

In generale, “3rd Stage Of Decay” è un album coerente e compatto, quindi, anche con diversi buoni momenti, ma spesso ‘telefonato’.
Otto canzoni, meno di quaranta minuti di extreme metal moderno e ‘controllato’ senza particolari sbavature ma senza nemmeno grandissimi lampi. La sufficienza a parere di chi scrive è strappata grazie ad una certa cura nell’esecuzione e in certe scelte a livello di arrangiamenti, ma davvero è necessario qualcosa in più per rendersi visibili in una scena sicuramente più assortita.

Vittorio Cafiero

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Track-list:
1. Corrosion 3:41
2. Claustrophobia 3:17
3. 3rd Stage Of Decay 5:07
4. Theater Of The Absurd 4:43
5. Settle The Score 5:27
6. Sculpture 4:39
7. Invert 4:31
8. Endgame 4:29

Durata 36 minuti c.a.

Line-up:
Kitty Saric – Vocals
Kenneth Lantz – Guitars
Simon Galle – Guitars
Joakim Antman – Bass
Erik Rojas – Drums
 

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