Recensione: 40 Years Of Metal

Di Stefano Ricetti - 3 Agosto 2023 - 9:41
40 Years Of Metal
Etichetta: Pure Steel Records
Genere: Heavy 
Anno: 2023
Nazione:
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76

Di band che giungono alla meta dei quarant’anni di carriera in ambito heavy metal ve ne sono sempre di più, per ovvi motivi anagrafici ma anche perché, molto probabilmente, ha un senso il fatto che esse esistano ancora. E inevitabilmente si innesca, a questo punto, il trito e ritrito discorso del mancato ricambio generazionale, che però merita uno spazio a sé e non è questa di certo la sede per affrontare determinate tematiche, dal momento che le righe a disposizione se le prende per intero la recensione di 40 Years Of Metal dei defender Mortician, ultimo parto discografico degli austriaci, licenziato sul mercato dalla Pure Steel Records. A scanso di equivoci, nulla a che vedere, quindi, con gli omonimi deathster’n’grindcorer statunitensi.

Così come gli svedesi Axewitch qualche mese fa, anche i Mortician hanno voluto omaggiare per esteso il loro quarantennale immolandolo direttamente nel titolo del loro album. Della formazione originale, quella che diede il via al tutto nel 1983, sono rimasti il bassista Patrick Lercher e il chitarrista Thomas “Tommy Lee” Metzler. Il resto della line-up si completa con Twain “Cooper” Friedrick alla voce (con i Mortician dal 2018) e Alex Astivia alla batteria.

40 Years Of Metal è un disco vecchia maniera anche a livello di concezione: 34 minuti e rotti totali di musica suddivisi lungo otto brani, all’insegna dell’assalto metallico senza fronzoli.

Da “40 Years Of Metal”, la title track posta in apertura, sino all’ultima “Death Penalty” ci si trova di fronte a una parata di heavy fucking metal tradizionale e tradizionalista che non lascia spazio a nessuna variante al genere. I Mortician suonano massicci e possenti, le canzoni spiccano grazie anche ad una produzione all’altezza sviluppandosi in un mix che prende in prestito l’efficacia e la durezza dalla scuola teutonica, le chitarre affilate tipiche del British Steel e le soluzioni un poco più ricercate appartenenti all’US Metal. Ad accompagnare il tutto la voce acida di Twain “Cooper” Friedrick che ricorda molto da vicino quella di Bobby “Blitz” Ellsworth degli Overkill.

Nessuna innovazione e dritti al sodo, con convinzione.

Bene così, Mortician.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

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