Recensione: A black moon broods over Lemuria

Di LegionarioXaMAS - 19 Luglio 2002 - 0:00
A black moon broods over Lemuria
Band: Bal Sagoth
Etichetta:
Genere:
Anno: 1995
Nazione:
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80

Il primo disco dei Bal-Sagoth è uno dei maggiori esempi, a mio avviso, di come sia stato inteso lo spirito black-metal delle origini in zone diverse dalla Norvegia, senza cadere nel satanismo ridicolo e nell’esibizionismo. La musica, pur non trascurando i toni decisamenti epici, si presenta in una forma particolarmente violenta ed apocalittica con uno screaming demoniaco alternato ad un profondissimo e devastante growling senza tralasciare tetre narrazioni. La brutalità sonora, talvolta anche thrasheggiante in alcune parti, non potrebbe non essere accompagnata da un concept pagano-esoterico scritto da Byron (cantante), che comincia proprio con A Black moon…  Un disco, insomma che trasuda il male da ogni nota.

1- HATEG KLA :
intro tetra e misteriosa che fa respirare aria di rito divinatorio.

2- DREAMING OF ATLANTEAN SPIRES:
primo pezzo vero e proprio che scatena il proprio turbine malefico al primo “all witches fly to me!” continuando senza tregua devastando sul finale l’ascoltatore con un riff thrash che fa davvero riflettere!

3- SPELLCRAFT AND MOONFIRE:
un incedere cadenzato e cupo fa capire immediatamente le coordinate del brano, la cui definizione più adatta è sicuramente: “diabolico”! Le alternanze scream-growl entreranno nella vostra testa e vi renderete conto di ciò che intendo con questo termine.

4- A BLACK MOON BROODS OVER LEMURIA:
più epico ed atmosferico dei precedenti mette in evidenza il lato melodico e narrativo dei Bal-Sagoth. Vienne maggiormente messa in risalto la parte sinfonica.

5- ENTHRONED IN THE TEMPLE OF THE SERPENT KING:
ritorni a livelli di malvagità piuttosto alti fino a metà traccia; in seguito, dopo alcune parti narrate la cupezza maligna riemerge con un growling brutale e infernale.

6- SHADOWS ‘NEATH THE BLACK PYRAMID:
una preghiera nera, una invocazione al male, non sempre veloce, ma comunque efficacissima, fortissima in questo pezzo l’influenza del thrash-death più pesante.

7- WITCH-STORM:
una delle più pesanti del disco intero, riff taglienti e disarmonici accompagnano un infernale dialogo scream-growl, senza pietà.

8- THE RAVENING:
ancora più malvagia e spietata, in meno di 3 miseri minuti, sarete in mezzo alla più cruenta delle battaglie, farà impallidire molti gruppi death.

9- INTO THE SILENT CHAMBERS OF THE SAPPHIREAN THRONE:
atmosfera più epica, in questo pezzo vengono messe in risalto le orchestrazioni e la melodia, epica e maestosa.

consigliato a:
cultori del black vecchia scuola, orecchie preparate a grosse moli di pesantezza.

sconsigliato a:
quelli che pensano che ci sia qualche analogia con gli ultimi lavori di questa Band, quelli che per black epico intendono qualcosa di simele ai rhapsody, penzate di sentire cori e assoli a 3000? rimarrete irrimediabilmente delusi. 

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