Recensione: A Day With The Knowledge
I monfalconesi Absinth nascono nel 2004 e, dopo aver trovato una certa stabilità della line-up, si danno fare per la realizzazione di pezzi propri. Così, nel giro di due anni, Alex Puntin (voce/chitarra), Roberto Cocchietto (chitarra), Andrea Nicola (basso) e Devid De Santis (batteria) danno vita a due CD, nello specifico “The Age Of Void” (2005) e “A Dark Omen On Human Void” (2006). La prolifica attività live che segue le due release vede il combo esibirsi in molti locali, pub e concorsi musicali. È proprio in occasione di due di questi ultimi eventi che le giurie decidono di collocarli sul secondo gradino del podio al ‘Friuli Rock’ e di nominarli come miglior band dello ‘Squarci Rock’. Piccoli risultati, ma che permettono alla band di raggranellare quei quattro soldi necessari per registrare nel 2008, presso l’Angel’s Wings, il nuovo full length intitolato appunto “A Day With The Knowledge”.
La band è dedita a un heavy melodico che non disdegna i tratti epici tanto cari al power metal. Non si pensi al classico stile improntato sull’uso massiccio degli up-tempo, “A Day With The Knowledge” propone una musica dall’incedere deciso e cadenzato, riflesso chiaro delle precise idee che hanno dato vita a questi otto brani. Il sound concepito da Puntin e soci trova nella melodia l’elemento prevalente e denota una brillante personalità. Ogni canzone è identificata da una linea armonica che non si ripete mai e che rende l’ascolto del disco scorrevole dal primo all’ultimo secondo.
Le sezioni ritmiche e i tratti arpeggiati appaiono ancora un po’ troppo ‘quadrati’, poco levigati e carenti di quelle sinuosità in grado di smussare l’ impatto nei cambi di riff, ma sono ben arrangiate e questo le rende comunque accattivanti e godibili: in fondo è quello che più conta per rendere un pezzo vincente! Fa eccezione la title track, sintesi eccellente degli intenti e in grado di collocarsi senza imbarazzi vis a vis con canzoni d’artisti ben più famosi. Questo convincente songwriting annovera inoltre un elemento tanto raro quanto prezioso: sono infatti pochissime le band ad investire in un parco soli degno di nota. Vuoi per limiti tecnici, vuoi per una sterilità dell’ispirazione piuttosto che per mancanza d’attitudine, sono sempre meno i gruppi che impreziosiscono le release di quelle firme ‘musicali’ in grado di segnare in modo definitivo la personalità di un brano. Questo è il grande merito che invece si riconosce agli Absinth ovvero quello d’aver incastonato nelle canzoni molteplici sezioni soliste pregne di quel sapore in grado di farsi ricordare nel tempo.
Per quanto riguarda invece la prestazione al microfono, i percorsi compositivi intrapresi non necessitano forse di esagerata tecnica vocale, ma certamente di un’interpretazione tale da infondere una buona dose di epicità senza per questo perdere lo spessore delle canzoni stesse, e il raffinato frontman Alex Puntin si dimostra abile e all’altezza del compito. Distinte le linee al basso: oltre all’eccellente supporto ritmico ‘ordinario’ Andrea Nicola si è stato capace di interpretare con notevole perizia tutte le linee compositive, eleggendo la propria prestazione a menzion di lode. La produzione lascia un po’ a desiderare. Le risonanze in sottofondo, la poca coesione tra i volumi e le eccessivamente graffianti distorsioni alle chitarre, limitano in maniera significativa l’ascolto, riducendone di fatto la qualità.
“A Day With The Knowledge” è un distinto punto di partenza per una possibile carriera in grando di riscuotere successi ben oltre le quattro mura di casa. Agli Absinth spetta il compito di andare oltre: un’ultima revisione del proprio bagaglio, coraggio in petto, fiducia nei propri mezzi e poi via, la strada che porta un po’ più lontano sembra esser già segnata.
Nicola Furlan
Parlianome sul forum, nel topic relativo all’Heavy Metal
Tracklist:
01 My Way
02 Killer’s Gift
03 Kill The Liar
04 Dark Thoughts
05 Faces
06 Dream Of Insanity
07 Another Life
08 A Day With The Knowledge
Line-up:
Alex Puntin: Voce/Chitarra
Roberto Cocchietto: Chitarra
Andrea Nicola: Basso
Devid De Santis: Batteria