Recensione: A Diabolic Thirst

Di Manuele Marconi - 30 Aprile 2021 - 16:01
A Diabolic Thirst
Etichetta: Profound Lore
Genere: Black 
Anno: 2021
Nazione:
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81

Il Canada viene spesso sottovalutato come alternativa musicale, un po’ in ombra rispetto ai più “marketing friendly” Stati Uniti, a volte inequivocabilmente a ragione, ma spesso senza un reale motivo. Gli Spectral Wound rappresentano sicuramente un motivo di orgoglio per la compagine semi francofona del continente americano: un gruppo giovane, che ha esordito nel 2015 ed è partito e rimasto su ottimi livelli, rispettando una crescita degna dei migliori esponenti della scena musicale. Il loro terzo album, “Diabolic thirst”, prosegue sulla linea qualitativa dei lavori precedenti, sfruttando l’ondata di freddo in questa atipica primavera del 2021. “Imperial Saison Noire” apre il lavoro con un riff portante bellissimo e d’atmosfera, che ricorda molto i Darkthrone di “Transilvanian hunger”. Si sviluppa perfettamente e introduce all’opera in maniera ottimale: tanta qualità e assolo finale da incorniciare. “Frigid and Spellbound” sembra la naturale prosecuzione ed evoluzione del brano precedente. Fantastiche qui le chitarre, che raggiungono l’apice con un arpeggio incredibile, come i migliori del genere insegnano, per tempistiche, scelta musicale e precisione d’esecuzione. Una marcia funerea apre poi “Mausoleal Drift”, che appare inizialmente più d’atmosfera rispetto alle tracce precedenti, meno arrembante. Pian piano però il brano si apre e acquista velocità, ma con la giusta gradualità, a testimonianza di una dinamica eccellente sostenuta da una rimarchevole prova dietro le pelli di Illusory. L’album si mantiene su livelli qualitativi altissimi, poggiando sull’abilità dei membri del gruppo, che risultano perfetti nell’esecuzione di ognuno degli strumenti assegnati, voce compresa. A ciò si aggiunge una produzione assolutamente a fuoco, che esalta le sonorità e le amalgama in maniera coerente, mantenendo una leggera sporcizia che esalta le linee acustiche più tetre senza però renderle di difficile fruizione.

Indubbiamente ci troviamo davanti ad un prodotto importante: gli Spectral Wound ci hanno donato un’ottima freccia per un arco che in questo 2021 stava iniziando ad essere un po’ troppo a secco. Qualità, tradizione e creatività sono gli ingredienti (pochi ma fondamentali) di un mix vincente, che concorre ad arricchire il percorso di crescita di un gruppo assolutamente di rilievo.

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