Recensione: A Foot Full of Bullets

Di Alessandro Zaccarini - 15 Novembre 2005 - 0:00
A Foot Full of Bullets
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Anno: 2005
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62

Votati alla causa del rock’n’roll dal lontano 1978, i Peter and the Test Tube Babies sono quattro svitati di Brighton alle prese con sombreri, asce di plastica, pistole finte, speroni e whisky.

Questo A Foot Full of Bullets è il primo disco della formazione inglese sotto l’ala protettiva della spagnola Locomotive Records, un tentativo di riportare la band agli antichi fasti degli anni ’80, quando il loro nome occupava una posizione di rilievo nel panorama del Regno Unito.

A Foot Full of Bullets è un album di confine, per usare un eufemismo. Si tratta di disco estremamente difficile da accettare (e sopportare) per i metallari più intransigenti, un disco che senza ombra di dubbio mostra più simpatia per i Clash e i Ramones di quanta ne riservi per Saxon e Priest. Eppure nell’accezione che “Hard Rock” sta prendendo col passare negli anni, non è poi così assurdo vedere questi anacronistici animali da far west fare capolino tra Van Halen e Motorhead. Ed è proprio all’heavy rock di Motorhead & Co che questi eterni ragazzini dall’attitudine alcolica talvolta si avvicinano, non solo per l’ugola grezza di Peter Bywaters, ma anche per un approccio musicale schietto e diretto. A parte la ballata finale All About Love, quasi comica per le discrepanze stilistiche tra le linee vocali sgraziate di Bywaters e le dolci melodie romantiche, il resto è tutta musica estremamente semplice, definibile come l’incontro tra il punk rock festaiolo dei già citati Ramones con l’hard rock di gruppi come i Twisted Sister e, per concludere, una spruzzata di vecchie sparate alla Rockabilly. Da segnalare su tutto il lotto l’opener My Unlucky Day (con tanto di marcia nuziale in apertura) e la più che mai rockeggiante Ye Olde Pub Rocker, tutta armonica e Ramones. Il resto passa senza fare danni e senza mai attirare l’attenzione, se non per la trovata di dedicare un pezzo a una vittoria della nazionale inglese (Smiling Through The Tears) e una ghost-track tetra e sofferta, quasi diametralmente opposta al resto del disco.

Album tutto sommato sufficiente, onesto e senza alcuna pretesa che non sia quella di un po’ di divertimento e quattro coretti da cantare, con una birra in mano, in un’atmosfera da vecchio pub inglese. Musicalmente, non esattamente la preda preferita dell’orecchio metallico: siete avvisati.

Tracklist:
01. My Unlucky Day
02. Driven To Beers
03. Minor Celebrity
04. Ye Olde Pub Rocker
05. Haves And Have Nots
06. Smiling Through The Tears
07. Foot Full Of Bullets
08. The Mistress
09. Distorted View
10. Still Love The Pub
11. Traffic Jam Man
12. All About Love

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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