Recensione: A Glance from Unreality

Di Matteo Lavazza - 25 Dicembre 2002 - 0:00
A Glance from Unreality
Band: Valas
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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75

I Valas non sono di certo un gruppo di novizi, attivi dal 1995 hanno già alle spalle 2 mini-cd, ma è grazie alla Sacred Metal che riescono a raggiungere il traguardo della registrazione di nu album vero e proprio con questo “A Glance from Unreality”.
Il gruppo si muove su coordinate chiaramente di stampo classico, con gli Iron Maiden come riferimento principale, anche se i 5 riescono nel difficile compito di non scadere mai nel banale, grazie anche alla voce del cantante Marco Sivo, la cui voce ricorda in maniera quasi impressionante quella di Dave Mustaine dei Megadeth.
Dopo l’intro di rito, la band parte subito bene con “Cassandra Crossing”, buon pezzo classicamente metal con un ottimo intermezzo centrale.
I momenti migliori di questo disco sono secondo me contenuti in songs quali “Strenght is Law”, che dopo una partenza quasi Prog parte alla grande con uno di quei riff difficili da dimenticare, peccato che alcuni stacchi di stampo Prog all’interno del pezzo rovinano secondo me in parte il potenziale della canzone, andando a spezzare l’aggressività  e riducendo quindi di conseguenza il potenziale del pezzo.
Altra ottimo momento del disco è “Walkin’ in the Rain”, molto ben caratterizzata da un ottima linea vocale, dal bel lavoro dei 2 chitarristi Francesco Ferreri e Alessandro Mancinelli e soprattutto dagli splendidi inserti tastieristici (spunta anche un Hammond) ad operadel tastierista Andrea Valenti; la forza di questa canzone risiede nella varietà di atmosfere che i Valas sono riusciti a creare all’interno della canzone.
Non male nemmeno “Princes of Secret”, mentre risulta piuttosto banale la ballad “…and she Became an Angel”, che nonostante un buon lavoro a livelli di arrangiamenti, soprattutto per quel che riguarda le orchestrazioni, da quel senso di già sentito che non gli permette di da fare quel salto di qualità che ormai è necessario per pezzi di questo tipo.
Da segnalare gli ottimi suoni che caratterizzano il cd in questione, segno che il gruppo ha curato decisamente bene la parte in studio, riuscendo così a confezionare un prodotto che sotto questo punto di vista non ha nulla da invidiare a produzioni decisamente più grosse.
Questo “A Glance from Unreality” è decisamente un buon disco, ma secondo me il gruppo dovrebbe aggiustare un po’ il tiro in fase di songwriting, in quanto a volte l’effetto delle canzoni viene rovinato da parti che sembrano essere messe lì solo per dimostrare che sanno suonare bene (e vi assicuro che suonano davvero bene).
Se i Valas riusciranno ad aggiustare quelli che, per me, sono i piccoli/grandi difetti che hanno palesato in questa uscita avremo un altro grande gruppo italiano che potrà dire la sua a livello internazionale.

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