Recensione: A Healthy Dose Of Death
L’Olanda generalmente non è un paese fecondo di metal band, anche se il paese dei tulipani e del formaggio ha sfornato alcuni ottimi gruppi: Asphyx, Epica, Pestilence, The Gathering, Within Temptation e Collision. Un po’ poco se paragonato ai paesi scandinavi e alla Germania.
I Collision, meno famosi tra quelli elencati, sono un giovane ensemble nato nel 2000, non più emergente, che ha all’attivo tre full-length: “Romantic Display Of Love” del 2003, “Roadkiller” del 2006 e “A Healthy Dose Of Death” del 2012. Non c’è dubbio che i tre olandesi sappiano pestare sugli strumenti avendo iniziato a suonare grindcore, una variante più veloce dell’hardcore punk, ed è inevitabile che si siano ispirati a “Scum” dei Napalm Death. Sul versante punk poi si sono ispirati al vecchio sound dei D.R.I e Wermacht per citarne solo alcuni, ma la lista dei gruppi che li hanno influenzati è più lunga e, con l’avvento del terzo album, si è allargata agli Slayer oltre che ai Municipal Waste. Non più solo grindcore ma anche l’introduzione del thrash così da allargare il discorso fino ad arrivare al thrash-core di matrice Nuclear Assault.
“A Healthy Dose Of Death” non è un album per signorine o per gli amanti dei capelli cotonati, se ancora esistono, ma per ascoltatori arrabbiati, birraioli e sempre pronti a pogare. Però i cinque orange non sanno solo pestare duro sull’acceleratore – cosa richiesta da un genere che non ammette passaggi melodici ma riff taglienti come la lama di una spada, sparati in faccia ad una velocità monster, non a caso il CD dura solo ventisette minuti – ma sono anche bravi dal punto di vista tecnico. Per quanto riguarda il missaggio, i livelli del suono della voce e degli strumenti sono sempre ben bilanciati e a turno emergono. I due cantanti, Bjorn e Wouter, si alternano, cantando uno con una voce più acuta, seguito da una ritmica forsennata, l’altro usando il growl di matrice death, con la velocità che si abbassa di poco contemporaneamente all’uso della doppia cassa. A volte però ci sono due o tre passaggi che ricordano il black metal come in “Rock Around The Chopping Block”.
Le tracce più riuscite sono “Screamer” e “Charming Chicks With A Crucifix”: la prima si apre con un solo di matrice thrash per poi presentarci una voce acuta molto aggressiva in cui il ritmo si fa più veloce fino ad arrivare a un passaggio melodico, dove il secondo cantante ci dà un saggio del suo growl; la seconda si apre sempre con un solo, seguita immediatamente dalla seconda voce mentre gli strumenti pestano più del solito. Molto riuscito infine il solo centrale che spezza in due il ritmo per poi ritornare sulla velocità abituale. “My Super Sweet Stalker”, tra le più belle, si distingue per essere il pezzo più veloce di tutto l’album e anche per il riff finale di basso. “Feast On Filth”, invece, si distingue per essere un brano strumentale messo a metà disco per spezzare il ritmo veloce di quelli precedenti e dare tregua agli ascoltatori, ma anche per prepararlo alle tracce finali spaccaossa. “Sick Love Of Story” è un’altra delle migliori, anche se non aggiunge niente di nuovo a quanto già detto. L’intro di “A Dose Of Death” mette in evidenza invece il tema di fondo che è la morte, grazie ad un messaggio iniziale: «ognuno può familiarizzare con i tre segni prematuri della morte: 1)- rigidità cadaverica; 2)- odore di putrefazione; 3)- letargo occasionale.».
Trovare canzoni non riuscite in questo “A Healthy Dose Of Death Metal” è veramente difficile e consiglio a tutti gli amanti del genere di recuperare i primi dischi oltre a segnarsi il nome dei Collision per un possibile live in Italia.
Luca Recordati
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Tracce:
1. Screamer 1:53
2. Going Nuts With Slatted Guts 2:36
3. Fucked Up And Wasted 1:16
4. Rock Around The Chopping Block 2:48
5. Charming Chicks With A Crucifix 2:22
6. My Super Sweet Stalker 2:23
7. Machine Girl 1:38
8. Fist On Filth 1:38
9. Sick Love Story 1:50
10. Christ Candy 2:52
11. Zombified 0:53
12. Dose Of Death 2:43
13. The Violence Of The Lambs 2:30
Durata 27 min.
Formazione:
Bjorn Hylkema – Voce
Wouter Wagemans – Voce
Luc Van Rens – Chitarra
Boris Janssen – Basso
Job – Batteria