Recensione: A Lullaby for a Dying

Di Alessandro Calvi - 5 Giugno 2007 - 0:00
A Lullaby for a Dying
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Anno: 2007
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78

Nati nel 2005 con l’intenzione di suonare un gothic-doom sulla scia di gruppi come i My Dying Bride, gli Embrace My Ruin tengono fede ai loro propositi e solo un anno dopo registrano questo loro primo demo di quattro tracce intitolato “Lullaby for a Dying”.

 

Si potrebbe dire che questo cd rappresenti quello che si può fare, anche in breve tempo, quando si hanno delle belle idee e ben chiaro in mente dove si vuole arrivare. In solo un annetto di vita del gruppo, infatti, gli Embrace My Ruin han confezionato un esordio con i controfiocchi che, seppur ancora debitore di alcune atmosfere da parte dei padri del genere, è una delle cose migliori che abbia avuto occasione di ascoltare tra i demo negli ultimi tempi.

Certo, come si diceva inizialmente, l’impronta in particolare dei My Dying Bride, si sente distintamente, ma non è un male perché il gruppo riesce a piazzare sempre qualche elemento personale. In più di un passaggio tra l’altro mi ha sorpreso l’uso delle chitarre che si dedicano a riff molto pesanti e cadenzati, legati forse a un background quasi prog, ma qui amalgamate in maniera perfetta con il resto delle composizioni.

Con il proseguo delle canzoni, emerge comunque sempre più l’anima del gruppo, con composizioni più originali e personali, esempio ne è, a mio avviso, la conclusiva “Memories Through the Shadows” che incamera una serie di atmosfere diverse, da quelle quasi più rock-oriented dell’inizio, fino al giro ossessivo di chitarre, basso e batteria del finale.

Bravo il cantante maschile, capace di destreggiarsi bene tra il growl e lo scream, un po’ sottotono forse la voce femminile, brava, ma che manca un po’ di personalità, ne consiglierei un uso più oculato in futuro.

Buona la produzione: tutti gli strumenti si sentono molto bene e, pur non essendo cristallina, dona forse un po’ di spessore a tutti gli elementi coinvolti, in particolare alle chitarre, che secondo me son state rese in maniera quasi perfetta per il genere suonato dalla band.

 

Per concludere si tratta di un demo decisamente di primo piano, una band appena nata, ma con delle belle idee e le capacità e la decisione giusta per saperle esprimere al meglio. Teneteli d’occhio perché questi meritano davvero di fare strada.

 

Tracklist:

01 In a Deep Silence

02 A Lullaby for a Dying

03 Solitude in Pain

04 Memories Through the Shadows

 

Alex “Engash-Krul” Calvi

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