Recensione: A Moment, A Place and A Reason
Nel 2008 i torinesi Ivory proposero Time For Revenge, un lavoro discografico incentrato sul più classico power-progressive metal.
Dopo ben otto anni, il gruppo piemontese torna a dare notizia di sé, ma tanto tempo è passato e, dunque, pare di essere ora di fronte ad un’altra band.
Abbandonata, infatti, la magniloquenza tipica del power-prog, Roby Bruccoleri (voce), Salvo Vecchio (chitarre), Luca Bernazzi (basso) e Claudio Rostagno (batteria), ci danno adesso dentro, nel nuovo “A Moment, A Place and A Reason”, con i tuoni ed i fulmini di un grintoso classic hard rock.
Tanto per far comprendere senza possibilità di smentita i propri intenti, gli Ivory, con l’iniziale Bad News (che percorre i territori di un’arrembante hard rock memore di Deep Purple e Led Zeppelin), e la conclusiva Blues For Fools (che s’immortala con le note di hard blues ancora di matrice purpleiana) incorniciano un platter tanto vario quanto inequivocabilmente devoto ai classici del rock pesante.
Who Am I, ad esempio, è veloce e trascinante, con cambi di ritmo ed un’ascia dominante, e, nelle melodia, richiama alla lontana qualcosa degli Iron Maiden. The Hawk, invece, cammina su un tempo più moderato con momenti marziali, al pari di Feeling Alive.
Moment, A Place and A Reason, però, non propone solo rock pesante: c’è Come Together, ad esempio, che, pur se nell’azzardo di proporre una cover dei Beatles, è comunque gradevole e impreziosita da spunti originali. Take A Ride, ancora, si dedica ad un country-rock gentile che fa pendant con lo strumentale A Drink At The Village.
E se Inner Breath torna a tessere le trame dell’ hard rock (qui però a forti tinte melodiche, anche grazie ad una limpida e suggestiva chitarra elettrica), Through Gloria’s Eye preferisce abbandonarsi alle suggestioni di un affascinante brano semiacustico.
Con A Moment, A Place and A Reason, insomma, gli Ivory tornano in pista con una svolta artistica convincente, resa allettante anche dalla voce grintosa e duttile e dalle efficaci prodezze della sei-corde, nonché da una nitida ed incisiva produzione.
Francesco Maraglino
