Recensione: A New Dawn

Di Eugenio Giordano - 16 Marzo 2004 - 0:00
A New Dawn
Band: Orion Riders
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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61

Gli italiani Orion Riders giungono alla pubblicazione del loro primo cd sotto le insegne della Lion Music. La proposta del gruppo è un power metal melodico dalle chiare caratteristiche neoclassiche che si dimostra ben composto e suonato con passione. Il gruppo ha realizzato senza dubbio un buon lavoro che credo susciterà l’interesse degli appassionati del sound power tricolore.

Gli Orion Riders si presentano con questo “A new dawn” come una delle nuove promesse della scena metal italiana da sempre ricca di buone band e ormai fortemente radicata nei canoni classici del power metal melodico. La band si pone esattamente in sintonia con quanto suonato nel nostro paese da molte band attualmente attive, questo “A new dawn” non spicca per una particolare personalità artistica ma certamente è un disco ispirato e greffiante capace di coinvolgere l’ascoltatore evitando facili soluzioni e refrain ripetitivi. A livello compositivo gli Orion Riders puntano su composizioni elaborate e dinamiche che presentano analogie con quelle proposte dai notori Skylark, aggiungendo passaggi neoclassici che rendono la musica del gruppo piacevolmente raffinata e ambiziosa. Sotto il profilo esecutivo la band non ha nulla da invidiare alle migliori formazioni italiane e di sicuro il valore tecnico di questo disco è veramente professionale, ogni membro della band dimostra una netta padronanza dello strumento mostrando anche un certo virtuosismo. La produzione del disco è elegante e competitiva, gli Orion Riders hanno preferito puntare su un souno avvolgente e non particolarmente diretto, il risultato è apprezzabile e differenzia la band rispetto a quato suonato dalla maggioranza degli act power italiani. Mi sono piaciute le chitarre ritmiche che sanno costruire strutture fluide che garantiscono il giusto tiro a ogni brano del disco, le parti vocali del bravo Joe Lombardo si ispirano ai maestri storici della scena nostrana come Roberto Tiranti e sono pienamente apprezzabili anche se in certe parti si eccede in tonalità troppo alte. L’unico passo falso sotto il profilo sonoro sembrano essere le tastiere davvero poco curate e troppo spesso banali, la band sembra voler puntare su parti dal sapore progressive che invece scadono soventemente in melodie semplici e di scarso impatto. In ogni caso questo aspetto non pregiudica la riuscita del disco.

La band propone “In memory” in apertura del cd, subito seguita dalla buona “Whisper” un brano elaborato che presenta strutture power alternate a spunti melodici molto raffinati dimostrando il gusto compositivo di questi ragazzi. La title track è un brano molto ambizioso dove la band propone ritmiche fluide e articolate alternate a melodie molto efficaci, vengono in mente i primi Symphony X ma un paragone così altisonante non confonda il vostro giudizio in maniera eccessiva. Meno elaborata e certamente più fruibile “Leave the shades behind” presenta spunti neoclassici piacevoli che non snaturano il suono del gruppo, in questo caso le tastiere rivelano alcune lacune sonore che comunque non finiscono per rovinare il risultato artistico del brano. La breve introduzione “Lacrimae Angeli” lascia spazio a “Light and dark” una nuova prova di talento da parte dei nostri Orion Riders, senza dubbio il tiro del brano è notevole ma non meno interessante è l’arrangiamento che si rivela ambizioso e snello, credo che questa sia la giusta strada per la band. Lo slow “Life’s best days” avvicina gli Orion Riders allo stile inconfondibile dei fratelli Oliva e certamente il paragone non sminuisce i nostri cavalieri di Orione. Ancora un breve strumentale (incominciano a essercene troppi) intitolato “Nocturne” che precede “Old symphony” la traccia conclusiva del disco. Ancora una ottima prestazione da parte della band che in questo caso punta su un refrain dal grosso potenziale melodico che certamente pareggia le migliori canzoni dei Vision Divine o dei Labyrinth.

In conclusione devo dire di aver apprezzato parecchio questo esordio e mi auguro che la band possa sviluppare al massimo le ottime idee espresse su questo disco nel prossimo futuro. Le piccole incertezze tecniche e compositive che sminuiscono leggermente il risultato finale non compromettono in nessun caso la bontà del platter che merita certamente tutto il vostro interesse. Bravi.

1 In memory
2 Whispers
3 A new dawn
4 leave the shades behind
5 Lacrimae angeli
6 Light and dark
7 Life’s best days
8 Nocturne
9 Old symphony
 

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