Recensione: A Rise To Power

Di Eugenio Giordano - 29 Luglio 2003 - 0:00
A Rise To Power
Band: Dungeon
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
70

Forse capita anche a voi, forse sono io che ormai mi sono abituato al pensiero della mia follia, ma certi giorni, d’estate soprattutto, mi capitano delle crisi di pensiero, mi deprimo in maniera pericolosa e non scherzo, ogni volta è peggio. In questi momenti mi sento fortunato, sinceramente, perchè sono metallaro, perchè io credo in modo indiscusso, totale e dedicato negli ideali e nei valori dell’Heavy Metal, e sono fortunato perchè come scivolo il Metal mi tende la mano e mi rimette in piedi, è così da quando ero bambino e vi garantisco che per tutto il resto della mia vita avrò una sola fede: l’Heavy Metal. Senza fare retorica, senza annoiarvi troppo, credo che il primo valore, il più importante, per tutti coloro che credono nel Metal sia il coraggio, la forza d’animo che ci unisce tutti e che ci rende un popolo, un esercito compatto, unito, la forza di fronteggiare i problemi di tutti i giorni nelle nostre vite.

Questi concetti sono alla base del terzo album degli Australiani Dungeon “A Rise To Power”, il primo pubblicato anche qui nel vecchio mondo, questi quattro ragazzi sono degli inguaribili ottimisti, la loro musica è tersa di potenza, energia, coerenza e coraggio ed è capace di infondere a chi ascolta un senso di fiducia e conforto di notevole intensità. Come vedete in copertina, le catene vengono spezzate, la forza esplode brutale e si tratta di una energia positiva, sincera e pulita, lontana da chi usa il Metal per comunicare stati d’animo disperati e depressi, perchè questa musica non è mai, non è mai stata e non sarà mai tristezza, disperazione e questo aspetto i Dungeon lo difendono con i denti con la loro azione. La title-track irrompe con la sua energia vibrante e una struttura compositiva molto articolata che mi rimanda ai canoni classici del metal americano, l’intepretazione vocale è ottima, il vocalist ha una timbrica squillante di fattura Dickinsoniana, senza esasperare troppo i vocalismi acuti ma mantenendo una linea brillante lungo tutto il platter. Non c’è davvero di che annoiarsi anche con la seconda e sempre molto articolata “Netherlife (Black Roses Die)” che possiede un refrain più efficace rispetto alla precedente, ma ci troviamo nuovamente di fronte a un brano ibrido tra canoni classici, Iron Maiden in primis, fusi alle ritmiche potenti del power metal con eleganza e risolutezza. I Dungeon semplificano il tiro dei loro brani con “Insanity’s Fall” che risulta compatta e potentissima pienamente etichettabile nel power metal più ruvido e ispirato, il gruppo preme in modo intelligente su ritmiche cambievoli e linee vocali più accessibili ma comunque non scontate o troppo ripetute. Stesso discorso anche per la successiva e interessante “The Other Side” che però smorza i ritmi senza rivealrsi uno slow tempo mediocre ma mantenendo alto il tenore artistico del platter, insomma dimostrando una certa maturazione e una notevole competenza da parte dei nostri. Un vero “iron fist in a velvet glove” arriva “Stormchaser” con la sua potenza frontale e indiscutibile, il brano è pieno di energia e la sezione ritmca colpisce nel centro con la sua compattezza, insomma nulla di nuovo sotto il sole ma certamente se amate il metal troverete pane per i vostri denti in questa sede. Ottima e nuovamente molto articolata “Lost In The Light” alterna bene parti piuttosto sostenute e decisamente trascinanti a frangenti più complessi e ancora una volta classicheggianti, gli echi di mostri sacri del metal sono evidenti e tra loro i soliti Maiden e i primi Queensryche. Uno strumentale di grande impatto emotivo, una bella lezione di bending e vibrato, “Life Is Black” è un solo di chitarra bello anche se non velocissimo e ipertecnico, una prova di sensibilità subito polverizzata dalla teminale “Traumatised” dove i Dungeon si esibiscono in scream vocals molto taglienti e ritmi incendiati che estremizzano il loro stile dando fuoco agli ultimi minuti di questo platter.

In conclusione questo disco conferma il fiuto del signor Limb Schnoor che anche in questo caso si è garantito i diritti su un dischetto di una certa caratura, ma certamente quello che mi preme maggiormente è affermare quanto gruppi come i Dungeon oggi siano necessari per chiarire le idee in merito all’attitudine e ai sentimenti dei metallari, si tratta di energia vera, sincera e positiva. Questo è quello che ci contraddisitngue, ne vado fiero.

Tracklist:
1. The Prophecy
2. A Rise To Power
3. Netherlife (Black Roses Die)
4. Insanity’s Fall 
5. The Other Side 
6. Stormchaser 
7. Where Madness Hides
8. Lost In The Light
9. Life Is Black
10. The Birth: The Trauma Begins
11. Traumatised
12. A Rise To Power (Reprise)

Ultimi album di Dungeon

Band: Dungeon
Genere:
Anno: 2003
70