Recensione: A Touch Of Heaven
Con il 2009 oramai alle spalle, i cuori e gli animi dei melodic rockers non possono che sentirsi sempre più appagati per le continue offerte gustose che il mondo dell’AOR offre loro annualmente. Se poi si pensa a compagini del calibro di Blanc Faces, Bad Habit, Sunstorm, Place Vendome e dei neonati W.E.T., i quali hanno saputo massaggiare delicatamente l’udito sopraffino dei fan del genere nel corso dell’annata, il sapore rimasto in bocca (e nell’orecchio) non può che divenire sempre più dolce.
Ma non tutti questi illustri nomi riescono, per un motivo o per l’altro, a regalare ai propri sostenitori almeno un lavoro ogni due anni, giusto per placare la loro sete di melodia. C’è chi, invece, non riesce proprio a stare fermo, a causa di un’ispirazione quasi fuori dal comune e di una mente in continua ebollizione, che porta alla release addirittura di un lavoro all’anno, e che lavoro. Gli svedesi Last Autumn’s Dream possono tranquillamente essere considerati come gli stakanovisti dell’Adult Oriented Rock, oltre ad essere una delle realtà più rassicuranti, affidabili e vincenti degli anni 2000.
Ma cadremmo in errore se osassimo considerare anche solo per un attimo il neonato “A Touch Of Heaven” un album come i precedenti, soprattutto dal punto di vista simbolico. Il “tocco del cielo” è ciò che ha raggiunto Marcel Jacob, brillante bassista, nonché ispiratore e componente storico dei grandi Talisman, oltre che collaboratore in passato di artisti del calibro di Yngwie J. Malmsteen, Eyes, Human Clay, scomparso nel luglio 2009, all’età di 45 anni.
Non è certamente un mistero che il qui presente disco sia dedicato a Marcel, amico e collega per molti anni di Mikael Erlandsson e degli altri membri, compreso il grande Jeff Scott Soto, il quale, non a caso, compare come special guest nei cori, quasi a voler onorare la memoria di Jacob.
Già dall’intro s’intuisce, purtroppo, che qualcosa è cambiato, che qualcuno se n’è andato: “Heaven & Earth – A Requiem To Marcel Jacob” apre il lavoro, presentando la voce di Marcel, e il suono del suo basso, che tanto ha dato, e tanto poteva ancora dare al mondo del rock melodico. Da qui in poi, le emozioni si susseguono senza sosta, costringendo addirittura alcuni a considerare “A Touch Of Heaven” come il lavoro più completo e riuscito del quartetto svedese. “Caught In Between”, “Top Of The World”, “Come Rain Or Shine” e, soprattutto, la malinconica e suggestiva “Candle In The Dark” – uno dei pezzi più belli mai scritti dalla band – tengono sulle spine chi ascolta, costringendolo a restare con le cuffie alle orecchie in attesa di sapere se il pezzo successivo porterà emozioni almeno alla pari di quelle emesse dagli episodi precedenti.
Ma come oramai Erlandsson e compagnia ci hanno abituato (e viziato) da circa un decennio, gli spunti piacevoli, gustosi e ammiccanti non si esauriscono a metà strada. Sono perle come “Last Mistake” (dove compare l’onnipresente J. S. Soto a dare una mano nei cori), “See My Baby Jive”, dal forte retrogusto rock ‘n’ roll anni ’50-’60, e “Renegade” – la quale invece sembra uscita da “New Jersey” dei Bon Jovi – a proseguire ciò che di buono è stato fatto in precedenza, sempre nel rigoroso e doveroso rispetto per la melodia, soprattutto nei ritornelli, entusiasmanti, particolari e piacevoli come oramai da tradizione dell’ “ultimo sogno di autunno”.
Del resto, non si riescono a trovare passi falsi o proposte sotto tono: l’arrembante “Heartbreaker”, la conclusiva ballad “Jenny’s Eyes”, ma, soprattutto, l’accoppiata e “How Long”, seguite da “Surrender”, bastano e avanzano per assicurare la splendida riuscita, ancora una volta, di un lavoro firmato dalla classe cristallina dei Last Autumn’s Dream.
Questo è “A Touch Of Heaven”. Un disco melodico fino al midollo, inevitabilmente malinconico in certi momenti, riecheggianti il ricordo di Marcel Jacob, e in grado di rendersi perfettamente in sintonia con la qualità espressa dagli svedesi nelle uscite più o meno recenti. Il primo acquisto sicuro e appagante del 2010.
Nota: da segnalare la presenza della rocciosa bonus track “Running On Like Water” nella versione destinata al mercato giapponese.
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Tracklist:
01. Heaven & Heart – A Requiem To Marcel Jacob
02. Caught In Between
03. Top Of The World
04. Candle In The Dark
05. Come Rain Or Shine
06. Heartbreaker
07. Last Mistake
08. See My Baby Jive
09. Renegade
10. What’s On Your Mind
11. How Long
12. Surrender
13. Jenny’s Eyes
Line Up:
Mikael Erlandsson – Voce / Tastiere
Andy Malecek – Chitarra
Jamie Borger – Batteria / Back. Voc.
Nalley Pahlsson – Basso / Back. Voc.
Additional Musicians:
Marcel Jacob – Basso
Peter Södeström – Chitarra
Richard Quist, Ulf Wahlberg – Tastiere
Jeff Scott Soto – Cori