Recensione: A Touch Of Heaven
Descritto con un evidente eccesso di magnanimità da più parti, come il disco che i Journey dovrebbero incidere, “A Touch Of Heaven” è il primo album omonimo dei Serpentine, creatura dell’iperattivo ed instancabile singer britannico Tony Mills che, forse scottato dalla cantonata raccolta passando alla corte degli ultimi, terrificanti, TNT, sta sfornando con frequenza stacanovista nuovi prodotti di rock melodico “autentico” in cui mostrare il proprio innato talento.
Appena visto in azione con il buonissimo side project State of Rock, è già tempo di un nuovo impegno, questa volta orientato su versanti ancora più morbidi ed americaneggianti.
Meglio ad ogni modo, accantonare paragoni illustri e riferimenti privi d’effettivo fondamento. Il profilo votato alla melodia del sestetto inglese non evita di certo le influenze conclamate ed importanti di Survivor, Foreigner e proprio dei giganteschi Journey. Tuttavia, gli esiti celestiali, il calore bruciante e la brillantezza di melodie senza tempo quali quelle confezionate negli anni, da straordinari interpreti del genere come Jim Peterik, Mick Jones e Neal Schon, sono destinati a rimanere ben lontani dalla prospettiva dei comunque discreti Serpentine, band di livello più che buono ma davvero non in possesso di scintille di classe superiore tali da farla assurgere a soglie tanto azzardate.
La dimostrazione deriva senza grosse possibilità d’appello proprio dall’elemento fondamentale che dovrebbe tratteggiare i caratteri distintivi di un album ai limiti dell’eccellenza, differenziandolo da un’uscita onesta ma canonica. Il songwriting.
Nulla di sensazionale, diciamolo senza troppi giri di parole. I ritornelli ripetuti alla nausea o trascinati all’infinito di brani come “A Touch of Heaven”, “Lonely Nights” e “Fashion” sollevano, infatti, perplessità sulla scorrevolezza di un disco discreto ma a volte troppo ridondante e poco dinamico, forse limitato da una certa tendenza all’autocompiacimento e privo di reali e memorabili colpi di genio.
Molto mestiere, un ripasso credibile di schemi consolidati e conosciuti a menadito da ogni melodic fan di lungo corso, manciate d’atmosfere estive ed avvolgenti. Un album in sostanza, che si offre quale accettabile esempio di rock adulto di buona levatura, cui tuttavia, non possono essere attribuiti particolari momenti di eccellenza né inopportuni paragoni con maestri destinati a rimanere intoccabili.
Sempre eccellente la voce di Mills, ottimo interprete dall’intonazione al solito cristallina (aspetto che, alle orecchie dei detrattori, non appare sempre quale punto a favore) e molto ben preparata la crew di musicisti assoldati per l’occasione, elementi dai nomi non di particolare spicco ma dalle doti tecniche d’assoluto rispetto ed efficacia.
Non eccelsa la produzione, accettabile e nulla più, quello che alla resa dei conti difetta al comunque interessante album d’esordio di questi Serpentine è la personalità “vera” e pura. I segni tangibili e manifesti, di un carattere che sappia autodeterminarsi senza andare forzatamente a “rimorchio” di stilemi già percorsi e rielaborati (a volte con esiti davvero migliori), da un numero consistente d’altre entità similari presenti sulla scena.
Gli entusiasti non hanno esitato ad eleggerli tra le migliori rivelazioni degli ultimi anni in ambiti melodici. Gli scettici bollano invece la proposta di “A Touch Of Heaven” come del tutto ordinaria e trascurabile.
Salomonicamente possiamo affidarci, dopo un ascolto approfondito (non agevolato, sia detto per inciso, dagli assurdi escamotage anti pirateria messi in atto dalla label sul promo in nostro possesso), al più classico e neutrale dei proverbi, davvero provvidenziale in casi di questo tipo.
La verità – ancora una volta – sta nel mezzo.
Non un brutto disco insomma, ciò nondimeno, nulla per cui scomodare Dei del cielo o paragoni del tutto fuori luogo.
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Tracklist:
01. A Touch Of Heaven
02. Whatever Heartache
03. Lonely Nights
04. For The Love Of It All
05. Let Love Rain Down
06. In My Blood
07. Fashion
08. We Belong
09. Love Suicide
10. Unbreak My Heart
Line Up:
Tony Mills – Voce
Christopher Gould – Chitarra
John Clews – Chitarra
Gareth Vanstone – Basso
Charlie Skeggs – Batteria
Gareth David Noon – Tastiere