Recensione: A Twist Of Fate
John Arch – Voice
Jim Matheos – Guitars
Mike Portnoy – Drums
Joey Vera – Bass
Sono dovuti trascorrere ben diciassette anni per assistere al maestoso ritorno di un monumento del progressive metal, rimasto incustodito forse per troppo tempo. Quando negli anni ottanta Ray Alder è entrato nei Fates Warning ha sostituito una voce di nome John Arch, che adesso ritorna dopo anni di stasi artistica totale per farci rivivere attimi emozionanti e pieni di passione, in un EP costituito da due canzoni ben nutrite di minuti a disposizione del nostro attento ascolto. La Metal Blade ha ben pensato di riportare sulla scena mondiale una voce che poco tempo ha avuto per farsi conoscere in modo profondo dall’audience che tanto ama questo genere di musica, in compagnia di Jim Matheos e Mike Portnoy il successo è assicurato. Le due colonne più alte in ambito progressive contemporaneo non si concedono neanche il piacere di essere stati impiegati in un ufficio di influenza strategica e si dividono avide le preziose corde vocali di questa legenda in un tortuoso processo di composizione dei pezzi che ha avuto lastoria che sto per raccontarvi. Un anno fa circa, quando Jim e Mike cominciano a parlare seriamente del progetto OSI insieme a Kevin Moore, il chitarrista dei Fates Warning contatta John Arch per una proposta di collaborazione al nuovo progetto; una notizia così improvvisa prende un poco alla sprovvista il cantante che pensa sia meglio rifiutare dato il lungo periodo di immobilità, tuttavia John scrive alcuni testi ed una manciata di accordi che in seguitò spedisce a Jim Matheos. Quest’ultimo pensa a tastiere e drum machine, il gioco è fatto: la Metal Blade è entusiasta. A questo punto Jim completa tutti i riff di chitarra in concomitanza con le linee vocali di John, il risultato viene spedito a quel burlone di Mike Portnoy che con il suo classico stile dona la consueta corposità ai temi principali di Relentless, mentre il viaggio si conclude sulle dita aguzze del bassista Joey Vera che si impegna nel dare profondità al chorus disarmante di Cheyenne.
Un disco impeccabile nei suoi modesti trenta minuti, dalla musica alla straordinaria interpretazione di John Arch. Se pensate che dopo tutti questi anni la sua voce possa esser stata danneggiata dal tempo e dal mancato esercizio vi state sbagliando, mi limiterò a sostenere che addirittura preferisco quella attuale perchè oltre a raggiungere con la facilità di un tempo le estensioni più ampie, questo suo stile inconfondibile si rivela anche maggiormente ricercato, maturo e personale. Bravi ragazzi!
Andrea’Onirica’Perdichizzi
TrackList:
01. Relentless (12:23)
02. Cheyenne (15:36)
Produced by Jim Matheos and John Arch