Recensione: A Twisted Christmas

Di Alessandro Zaccarini - 15 Novembre 2006 - 0:00
A Twisted Christmas
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Anno: 2006
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66

…e così è arrivato il momento di dire addio ai grandi Twisted Sister… Ah no fermi! Doveva essere un addio ma alla fine gli svitatoni ci hanno ripensato. Il commiato è rinviato: una mossa doverosa stando alle ultime prestazioni sul palco; un vero crimine vista l’inattività totale in studio… Vedremo cosa ci riserverà il futuro, intanto pensiamo al presente.

Per questa nuova uscita la band di Daniel Dee Snider ha scelto il fertile terreno del disco natalizio, un ambito dove si può passare dalla piacevole chicca alla banalità più totale, incassando sempre e comunque un bel gruzzoletto. Anche perché, diciamocelo, tutto il pubblicabile ormai era già stato dato alle stampe negli ultimi anni: da ‘Love is for Suckers’ a oggi (cioè dal 1987) i Twisted Sister hanno fatto uscire due live, sette (e dico sette!) raccolte e best of, un dvd e una ristampa. L’ultima carta giocabile era questa, ed eccola sul tappeto verde…

Premetto: sono un grandissimo amante della musica natalizia in ogni sua forma e concezione, dai Beach Boys a Mariah Carey, da Elvis a Frank Sinatra, da Bruce Springsteen ai Lynyrd Skynyrd e via dicendo… Nonostante ciò, questo A Twisted Christmas (a proposito di vecchi marpioni del Natale, il nome è praticamente un furto al disco di Bob Rivers) proprio non mi convince. Insipido, con poca spinta e terribilmente omogeneo nelle soluzioni: qualche power chord, un po’ di palm muting e buonanotte al secchio. Un disco che chiunque con tre mesi di chitarra alle spalle avrebbe potuto scrivere. Badate bene non si tratta di questione tecnica, che primo non è certo indispensabile e secondo, grazie agli dei, i Twisted Sister non hanno mai avuto. Il problema sta nella grinta mancante, nel feeling tremendamente piatto: salvo un paio di brani mancano idee su come trasformare canzoni della tradizione popolare in divertenti episodi hard rock in stile Twisted Sister, manca cioè quello che dovrebbe stare alla base di un disco del genere. I Twisted Sister hanno per lo più messo assieme quattro accordi e l’hanno fatta finita lì, come se avessero fretta di concludere i lavori. Un’occasione in buona parte sprecata.

Alla fine i quaranta minuti di disco non risultano sicuramente da buttare, anche perché difficilmente questi classiconi con decenni di storia alle spalle possono perdere tutto il loro fascino e il loro carisma. Sicuro è che si sarebbe potuto fare molto molto di più e difficilmente di meno. Tra i salvabili senza dubbio l’opener Have Yourself A Merry Little Christmas – quasi l’Highway to Hell del Natale, per intenderci – qui riproposta in maniera abbastanza convincente con tanto di citazione ai grandi Ramones e stacco punk rock. La migliore del lotto risulta però essere Silver Bells, adattata in un mid tempo a cavallo tra Ac/Dc e Onkel Tom, con un gioco di cori efficace e trascinante. Non male nemmeno tre classicissimi come White Christmas, Let It Snow, Let It Snow, Let It Snow e Deck the Halls, pezzi francamente tenuti in piedi più dalla loro classe innata che dall’arrangiamento e dall’esecuzione di Jay Jay French e soci. Da citare per pura cronaca, tra le curiosità del disco, la prima parte di Oh Come All Ye Faithful ricostruita sui pattern ritmici di We’re Not Gonna Take It e la presenza di una gloria del passato come Lita Ford su I’ll Be Home For Christmas.

Insomma, prendiamolo come un disco da ascoltare un paio di volte l’anno, chiudiamo un occhio e buttiamo i (legittimi) cattivi pensieri dalla finestra: anche se i Twisted Sister ce l’hanno messa tutta per farsi rimproverare, il coraggio di salutare una band così con un’insufficienza proprio non posso trovarla… rimandiamoli e basta, anche perché stando alle ultime dichiarazioni un A Twisted Christmas volume secondo pare essere già in cantiere. A parere di chi scrive sarebbe molto meglio un disco che provi in qualche modo di rendere onore al glorioso passato di questa band piuttosto che un nuovo episodio in un ambito in cui, per usare un eufemismo, i Twisted Sister proprio non eccellono. Staremo a vedere, le perplessità del caso ci sono tutte…

Tracklist:
01. Have Yourself A Merry Little Christmas
02. Oh Come All Ye Faithful
03. White Christmas
04. I’ll Be Home For Christmas
05. Silver Bells
06. I Saw Mommy Kissing Santa Claus
07. Let It Snow, Let It Snow, Let It Snow
08. Deck The Halls
09. The Christmas Song (Chestnuts Roasting On An Open Fire)
10. Heavy Metal Christmas (The Twelve Days Of Christmas)

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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