Recensione: A Voice in the Dark
Sembra ormai inevitabilmente fissato a quattro anni il tempo di attesa per un nuovo lavoro dei Blind Guardian; l’intervallo, il cammino da percorrere prima che le nostre orecchie possano riuscire ad assaporare un inedito dei bardi. Per fortuna ci sono i vecchi classici ad accompagnarci sulla nostra via, attraverso la natural burella prima di poter congiungerci nuovamente con le stelle.
Non ci sono dubbi che sia proprio il classico a fare da padrone di questo singolo, che Hansi e soci hanno deciso di utilizzare per aprire la strada al nuovo At the Edge of Time. A Voice in the Dark è un purosangue speed-metal degno del retaggio di Tales from the Twilight World, con un riffing veloce e dalle forti influenze thrash che si apre con grande naturalezza nel ritornello trascinante. Successo annunciato già dal primo ascolto.
Non mi lancerò in profezie – anche perchè la copia promozionale del full-length è da settimane che risuona durante le mie giornate. Non voglio nemmeno parlare di ritorno alla vecchia maniera, perchè sappiamo benissimo tutti quale siano le intenzioni stilistiche del combo tedesco, che da tempo ha ben chiarito di voler proseguire per altre strade. Posso però limitarmi ad assicurare che A Voice in the Dark non è un episodio isolato – per qualità e stilemi – e che il feeling tra i Blind Guardian e speed-metal è decisamente marcato nel nuovo disco, con almeno 3-4 pezzi che rientrano tranquillamente nella categoria.
Non da meno – sia per pregio che per tendenza al classico – è la ballata War of the Thrones, che appare in questo singolo nella sua prima versione, quella acustica. Siamo di fronte a un nuovo frammento di magia in musica, con splendido ritornello e le solite cullanti melodie senza tempo e senza luogo a dettare il lento incedere del rullante a marcetta e ad avvolgre i mordenti di Olbrich, che giungono puntuali ad abellire la linea semplice del motivo portante. La ballata è un terreno di facilissima conquista per i bardi, e ancora una volta i nostri hanno colto nel segno. Nel disco War of the Thrones presenzierà in un’arrangiamento piuttosto diverso ma ugualmente sublime. Un altro gioiello da scoprire.
A dividere la cavalcata speed-thrash di A Voice in the Dark e le cullanti melodie di War of the Thrones troviamo una cover di You’re the Voice, del cantante britannico John Farnham – britannico di nascita ma australiano d’adozione, categoria che ospita anche altri grandi nomi della musica come gli AC/DC. You’re the Voice non è un elmento facile da trasporre in chiave metal ma i Blind Guardian riescono nuovamente nel loro intento di esibirsi in riadattamenti di brani classic-rock e folk-rock, dando vita a una versione con carattere e stile del classico datato 1986. Tra gli aspetti più interessanti e singolari di questa rivisitazione è il feeling ottantiano che rimane assolutamente intatto, contribuendo a sostenere una fedeltà d’insieme dell’originale – oggi divenuto un vero classico tra i brani “pacifisti” scritti e interpretati dopo gli anni ’70 – che spicca ancora una volta per eleganza.
Un trittico di brani a coprire tre diversi aspetti della band, uno squisito antipasto che bissa per qualità le uscite apripista precedenti (Fly/And then There Was Silence) ma si distacca da queste per tipologia: A Voice in the Dark è una canzone d’impatto, veloce e lineare, quantomeno per gli standard dei Blind Guardian. Un’incalzante galoppata schiacciasassi che giunge dopo una suite di 14 minuti e dopo un brano complesso e inusuale che inglobava nuove numerose idee trasliterate in musica. Siamo di nuovo di fronte all’eclettismo speciale di questa band.
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini
Discutine sul forum nel topic relativo
Tracklist:
1. A Voice in the Dark * MySpace *
2. You’re the voice
3. War of the Thrones