Recensione: Abkehr

Di Alessandro Rinaldi - 14 Novembre 2022 - 14:34
Abkehr
73

I Lichtblick sono una band austriaca formatasi nel 2013 come duo – sebbene oggi la band conti 4 componenti – e con alle spalle una discografia non propriamente prolifica: un Ep (2015), Feel free to lose your life, e un album (2018), Phrenesis. A distanza di quattro anni, i ragazzi di Ried im Innkreis si riaffacciano sulla scena del depressive black metal con questo Abkehr, che in tedesco vuol dire allontanamento, distaccamento – quindi in linea con lo spirito artistico della band – per la Immortal Frost Productions.

L’artwork è un’immagine disturbante, che ricorda un po’ la versione “incubo” di Silent Hill: un colore rosso sangue prevale, con un grande buco nero asimmetrico e delle inquietanti croci; un bel lavoro che trasmette un senso di disagio ed inquietudine.

Abkehr rappresenta, nel percorso artistico dei Lichtblick, un passo avanti a livello compositivo, un’opera che dà continuità al precedente lavoro e che lo migliora nella qualità esecutiva e complessità, tenendo ben salde le caratteristiche del genere: tra arpeggi e ambient, tra lo screaming e una registrazione volutamente lo-fi che contribuisce ad acuire le proprietà intrinseche del genere. I brani sono piuttosto lunghi, e compatti, creando una invisibile liaison tra gli stessi scaraventando l’ascoltatore in una stanza disperazione e angoscia da cui sembra impossibile uscire: già, perché Abkehr è avvolgente, tentacolare. Un lavoro di grande impatto emotivo, con una prestazione superlativa di A., la cui voce è il vero strumento aggiunto della band, con delle linee armoniche struggenti, che talvolta sembrano dei lamenti di un’anima dannata dell’Inferno. L’omogeneità, così come la continuità che ne consegue, è un grande pregio; tuttavia, i Lichtblick avrebbero potuto osare di più perché durante l’ascolto, è palpabile la loro capacità creativa.

Ultimi album di Lichtblick

Band: Lichtblick
Genere: Black 
Anno: 2022
73