Recensione: Above And Beyond

Di Luca Corsi - 27 Febbraio 2009 - 0:00
Above And Beyond

I paesi del nord d’Europa sembrano aver ormai conquistato un certo monopolio per quanto riguarda il panorama melodico nella sua interezza.
Dall’AOR al Power, in questi ultimi anni si sono affacciate sulla scena nuove ed interessanti realtà, fresche di idee e di piacevoli intuizioni, ma non per questo distanti dalle loro radici più profonde o con l’intenzione di rinnegare la tradizione.
Qualche nome? Last Autumn’s Dream e Brother Firetribe su tutti, grandiosi portabandiera del rock melodico, per non parlare dei Leverage, una delle poche band in grado di interpretare quel tipo di metal melodico e potente allo stesso tempo senza cadere nella banalità.
Ci sono poi casi particolari, come quello che vede protagonisti gli svedesi Bad Habit.
Compatrioti degli oramai più acclamati Last Autumn’s Dream, anch’essi vengono spesso annoverati fra le nuove leve del panorama AOR, dimenticando, in qualche fatale attimo di distrazione, che gli scandinavi sono attivi addirittura dal lontano 1986.
Questi “vecchi ragazzi” si presentano così in quest’inizio 2009 con la loro nuova pubblicazione: “Above And Beyond”, a quattro anni di distanza da “Hear-Say”, uscito nel 2005.

Già la splendida copertina basterebbe a riassumere il succo del lavoro, spensierato ed effervescente, con quel pizzico di malinconia che non guasta mai, caratteristiche basilari per una buona creazione melodica. Nonostante la sua lunghezza – a marcare presenza ci sono addirittura 13 brani – “Above And Beyond” non permette, infatti, la manifestazione nemmeno di un singolo sbadiglio, riscaldando l’atmosfera con quel mix riuscito di chitarre piuttosto ispirate e tastiere in grado di dipingere sfumature colorate e avvolgenti.
Sono episodi come “I Don’t Want You”, “Just A Heartbeat Away” e la perla “Don’t Want To Say Goodbye”, senza dubbio l’apice del disco, ad assicurare un sicuro gradimento dell’ascoltatore.

Le sonorità messe in campo dai cinque svedesi sembrano sposarsi a meraviglia con la stagione primaverile ormai prossima, proponendo la leggerezza di pezzi come “Let Me Be The One”, molto soft, vagamente affine ai Journey del piccolo gioiello “Arrival”, la cadenzata “Surrender” e la più appassionante “Calling Your Name”.
Si rivelano riuscite le altrettanto suadenti ed emozionanti “A Lot To Learn”, davvero ottima nel suo incedere, malinconico quanto basta, “I Believe” e la sorprendente title-track “Above And Beyond”, sicuramente un’altra vetta raggiunta dal disco.

Il quintetto evidenzia un certo affiatamento, ponendo in primo piano il chitarrista Sven Cirnski e il tastierista Hal Marabel, impegnato anche alla seconda chitarra. Molto convincente la prova vocale di Bax Feeling, dall’ugola calda e passionale, più che mai adatta per il sound ultra-melodico che ci viene proposto.
Feeling dietro al microfono ci sa fare eccome: a dimostrazione di tale teoria, per nulla azzardata, sono le trascinanti “My Confession” e “Let Me Tell You”, molto simili nelle caratteristiche alle ultime proposte dei Last Autumn’s Dream di Mikael Erlandsson, al cospetto delle quali non sfigurano poi di certo le conclusive “Never Gonna Give You Up” e “I Need Someone”.

A conti fatti, “Above And Beyond” è dunque un altro esempio lampante di come quest’inizio 2009 si stia rivelando molto più che soddisfacente.
Dopo le buone prove di Places Of Power, Place Vendome e Last Autumn’s Dream, infatti, ci pensano i Bad Habit a proseguire la striscia di risultati positivi, presentando al pubblico un lavoro di sicuro affidamento, che si fa gradire per la sua spensieratezza e per la bellezza ed efficacia dei ritornelli.

Indubbiamente un’uscita da ascoltare ed apprezzare.

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Tracklist:

01. I Don’t Want You
02. Just A Heartbeat Away
03. Don’t Want To Say Goodbye
04. Let Me Be The One
05. A Lot To Learn
06. I Believe
07. Above And Beyond
08. My Confession
09. Let Me Tell You
10. Surrender
11. Calling Your Name
12. Never Gonna Give Up To You
13. I Need Someone

Line Up:

Bax Fehling – Voce
Sven Cirnski – Chitarra
Hal Marabel – Tastiere / Chitarra
Patrik Södergren – Basso
Jaime Salazar – Batteria