Recensione: Above The Storm
A chiunque risultasse ignoto l’autore di questo CD intitolato “Above The Storm”, sarà sufficiente citare un paio di nomi di bands che hanno fatto (e ancora stanno facendo) la storia dell’ AOR, ovvero i leggendari Survivor e gli ottimi Pride Of Lions, gruppi che davvero non necessitano di particolari presentazioni e che sono certamente più che noti ed apprezzati dagli appassionati del genere.
Presa una pausa temporanea dai testé nominati Pride of Lions (comunque attesi al grande rientro in questo 2006 con il nuovo “Roaring Of Dreams” e con un DVD dal vivo) il mastermind Jim Peterik decide dunque di rilasciare un prodotto solista, riprendendo un discorso che si era smarrito moltissimo tempo fa, nel lontanissimo 1976 per la precisione, anno in cui vide la luce “Don’t Fight The Feeling”, disco che sino ad ora risultava essere l’unico platter griffato semplicemente Peterik.
Le atmosfere che si respirano in “Above The Storm” sono essenzialmente legate ad ambienti dal sapore cantautoriale, che non vede punti di contatto troppo evidenti con i grandi nomi ai quali il singer statunitense è indissolubilmente legato, trattandosi per lo più di brani dall’aspetto estremamente “maturo” e rilassato, che possono essere catalogati semplicemente come “rock” del tutto privo di particolare urgenza o durezza.
Il punto focale per decidere la validità del dischetto è più che mai in questo caso direttamente connesso ai propri gusti personali: i riferimenti che si estrapolano in maniera decisamente chiara, chiamano in causa la musica di Eagles, 38 Special e dei fratelli Van Zant (anche per la voce dello stesso Peterik, che a volte ricorda quella di Donnie Van Zant), in un revival di sensazioni legate maggiormente in taluni frangenti a situazioni quasi Southern – Country (i primi due pezzi, “Live Life” e “Burning With A Reason” potrebbero tranquillamente comparire in un qualsiasi lavoro dei Van Zant o dei 38 Special) e ad un più diffuso romanticismo che va a riflettersi in aperture melodiche estremamente morbide e davvero mai troppo vigorose (numerose le ballatone da “chiaro di luna”).
Attualmente reputo questa nuova fatica del singer americano piuttosto interessante, ma il primo impatto non è stato così favorevole e ritengo quindi necessario mettervi in guardia dagli effetti che possono derivare da un primo, poco mirato, ascolto : con tutta probabilità chi dovesse avvicinarsi ad “Above The Storm” convinto di essere assalito da un fluire di note briose e solari come da tradizione Survivor, sarà facilmente pervaso in brevi istanti da una sensazione di noia difficile da dissipare. I paesaggi dipinti nelle 13 canzoni infatti suscitano immagini a volte intimiste, a volte più direttamente riconducibili a sapori vagamente “sudisti” e quindi leggermente scostati da quanto era lecito attendersi.
Permangono comunque residui che accendono qualche leggera memoria dei Pride Of Lions : brani come “Above The Storm”, A Kiss To Remember You By” e “The God In You” sono in possesso di un trademark inconfondibile che mette al sicuro da qualsiasi dubbio in merito a chi ne sia l’autore, consegnandoci in definitiva un prodotto che non risulta affatto malriuscito se valutato con occhio giustamente critico, e comunque, come già specificato, di interesse pressoché esclusivo degli amanti delle sonorità sin qui descritte.
Questo “Above The Storm” è stato accolto da un largo numero di addetti ai lavori in modo piuttosto freddo e con una quantità di consensi alquanto esigua; io mi sento di andare un po’ controcorrente e non penso di essere troppo lontano dalla realtà nell’affermare che si tratta di un album valido e certamente piacevole, essenziale e non troppo elaborato ma comunque degno di nota. Il segreto sta probabilmente nel permettergli di “crescere” evitando di abbandonarlo immediatamente e perdendo qualche istante in più nel tentativo di dargli la giusta contestualizzazione. Nel caso in cui non dovesse poi proprio essere di vostro gradimento consolatevi nell’attesa dell’imminente nuovo Survior (al quale Peterik ha collaborato in sede di songwriting), che, ne sono certo, saprà fornirvi le sensazioni e le atmosfere che speravate di incontrare tra questi solchi.