Recensione: Abyss of Existence [EP]

Di Jennifer Carminati - 13 Agosto 2023 - 15:24
Abyss of Existence [EP]
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I milanesi Reaping Flesh si formano nel 2022 in quel di Milano dall’unione di tre musicisti già attivi nell’underground meneghino: Andrea Marini a basso e voce, Marco Tafuri alle chitarre e Federico de Bernardi di Valserra alla batteria.

Abyss of Existence è il loro EP di debutto, mixato e masterizzato da Carlo Meroni al Decibel Studio di Busto Arsizio, uscito a giugno 2023 per Redefining Darkness Records, etichetta americana attivissima in ambito estremo.

Poco più di 20 minuti per 6 brani in cui i Reaping Flesh manifestano la loro passione tanto viscerale quanto genuina per il death metal old school, suonato con ritmica tecnica e precisa, come un macellaio che taglia la carne con i più affilati dei coltelli.

Intro strumentale a parte, il tiro di tutti i brani è micidiale, sostenuto e senza pausa alcuna, e l’ottima qualità del materiale ti porta a riascoltare più e più volte l’EP lasciandoti trascinare ben volentieri dal vortice sonoro pesante e compatto che i nostri son stati in grado di produrre. Questo primo lavoro dei Reaping Flesh porta inevitabilmente ad un headbanging sfrenato, sembra fatto appositamente per scatenare mosh e circle-pit, e vi assicuro che è proprio ciò che accade ad un loro live, impossibile restare fermi con il trio meneghino sul palco.

Nelle 5 canzoni qui presenti c’è spazio per la brutalità devastante della chitarra di Marco, aggressiva e violenta, ma anche per momenti di death metal più melodico, rallentati e cadenzati nei punti giusti; quella che non manca proprio mai è una dose massiccia di tecnica che ritroviamo ampiamente nel drumming furente e mai banale di Federico, con repentini cambi di tempo e furiosi blast beat, e nel cantato efficace e vario di Andrea, spesso gutturale altre volte invece dedito ad uno screaming tirato e graffiante, con assoli abrasivi senza soluzione di continuità.

Abyss of Existence è un death metal senza fronzoli, furioso e spietato, che miscela sapientemente andature classiche del genere a ritmi più moderni, senza cadere mai nella trappola del “già sentito”, perché la loro attitudine personale si sente in ogni brano.

Ottimo biglietto da visita per i Reaping Flesh con i singoli Self Incarnation e Elements of Life, da cui è stato tratto anche un video.

Lies Of Existence con la ripetizione ostentata del titolo, nel suo incede lento risulta particolarmente greve e massiccia.

A mio gusto, una particolare menzione va a Pit of Eternity, che scatenerà sicuramente un moshing istantaneo già dalle prime note quando riproposto in sede live; un pezzo che, insieme alla conclusiva Fear Without Shape, lascia il segno e si ri-ascolta più che volentieri, nonostante le grida strazianti sul finale

Se siete fan del death metal che strizza l’occhio al passato non perdetevi assolutamente questo Abyss of Existence dei più che promettenti Reaping Flesh, solido e d’impatto, che nonostante la brevità centra in pieno l’obiettivo.

Dal vivo sono pure una macchina da guerra, ve lo posso garantire, per cui state certi che sentiremo parlare ancora di loro, e non vedo l’ora di potere scrivere qui su TM del loro primo full-length.

Band senz’altro da tenere d’occhio e da vedere live.

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