Recensione: Abyssus Abyssum Invocat

Di Alberto Fittarelli - 26 Ottobre 2011 - 0:00
Abyssus Abyssum Invocat
Band: Behemoth
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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50

Lo sappiamo, Nergal ha avuto quello che ha avuto, da cui fortunatamente si sta, anzi si e’ ripreso pienamente. Sappiamo anche che per un gruppo a pieno regime come i Behemoth e’ difficile, se non impossibile per motivi discografici, mancare troppo tempo dalle scene. Ma da qui a consigliarvi l’acquisto di questa raccolta, beh, ce ne passa. Abyssus Abyssum Invocat altro non e’ infatti che la ristampa, re-impacchettata e abbellita, di due EP francamente scialbi anche quando presi singolarmente, usciti rispettivamente nel 2003 e 2005. Vediamoli.


Il primo, Conjuration, merita forse la maggiore analisi: uscito nel periodo immediatamente successivo a quello che e’ stato il momento di consolidamento della band, quel Zos Kia Cultus che ha ribadito come Satanica e Thelema.6 non fossero certo episodi, e’ forse il MCD piu’ eclettico del gruppo: oltre alla inedita Conjuration ov Sleep Daemons, chiaramente una B-side del precedente disco e quindi niente di speciale), contiene cover di Nine Inch Nails e Venom, piu’ svariati pezzi live. Utilita’? Zero. E’ anche interessante ascoltare Nergal simulare il cantato tipico di Trent Reznor, ma lo e’ piu’ o meno quanto guardare uno sketch di Paolo Bonolis pensando a Toto’: ha un retrogusto quasi deprimente. Il set di pezzi live non fa che ribadire quanto i Behemoth abbiano l’impatto di Godzilla sotto doping, ma nel 2011 lo sappiamo ormai tutti – specialmente dopo un live album al napalm come At the Arena ov Aion.


Veniamo cosi’ al secondo disco della compilation, costituito dall’EP Slaves Shall Serve, del 2005 appunto: la title-track, come possiamo facilmente immaginare, non e’ che l’omonimo pezzo tratto dal capolavoro Demigod, e l’unico inedito del mini e’ rappresentato da Entering the Pylon ov Light, che a onor del vero si difende molto bene, per quanto scarto di registrazione: brutale, veloce, ben prodotta, con la furia tipica di Nergal, Inferno & co., e qualche armonia chitarristica davvero pregevole. E la speranza s’impenna, parafrasando il nostro amico Carcarlo Pravettoni. Il problema viene con il resto del materiale, formato da quelli che sono chiaramente dei filler clamorosi, con le solite cover (stavolta Nefilim e Danzig), carine e poco piu’; e di nuovo, quattro pezzi live per fare minutaggio.


Miscelate insomma il tutto, spruzzate con abbondante packaging superfluo, guarnite con un prezzo di tutto riguardo e vi troverete davanti al manicaretto chiedendovi: perche’? Le risposte stanno esclusivamente nel pragmatismo discografico, d’accordo; e ci sono comunque collezionisti incalliti che vorranno possedere anche questa ristampa/compilation. Ma se non siete in questa cerchia di persone, evitate Abyssus Abyssum Invocat e aspettate il nuovo album dei Behemoth, che – considerate anche le circostanze – ci attendiamo incazzato come non mai. E cio’ e’ bello.

Alberto Fittarelli


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Tracklist:
Disc 1

1. Conjuration ov Sleep Daemons 03:24  
2. Wish (Nine Inch Nails cover) 03:37
3. Welcome to Hell (Venom cover) 03:15
4. Christians to the Lions (live) 03:50
5. Decade of Therion (live) 03:47
6. From the Pagan Vastlands (live) 03:38
7. Antichristian Phenomenon (live) 05:05
8. Lam (live) 04:25
9. Satan’s Sword (I Have Become) (live) 04:03
10. Chant for Eskaton 2000 (live) 06:50

Disc 2
1. Slaves Shall Serve 03:05
2. Entering the Pylon ov Light 03:43
3. Penetration (The Nefilim cover) 03:11
4. Until You Call on the Dark (Danzig cover) 04:26
5. Demigod (live) 03:21
6. Slaves Shall Serve (live) 03:28
7. Lam (live) 04:27
8. As Above So Below (live)

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