Recensione: Accelerator
Faith and Fire è il nuovo progetto voluto e creato da Mike Flyntz, vecchia conoscenza del metal business meglio noto per essere da diciassette anni il chitarrista dei celebri RIOT, band leggendaria dell’universo hard americano.
Forte di una serie di brani composti in epoche diverse per il gruppo madre, scartati perché non troppo attinenti al genere proposto e più affini al classico hard rock, Flyntz, desideroso di regalare nuova vita alle composizioni dimenticate, ha reclutato un drappello di vecchi amici con i quali portare a compimento il proprio progetto solista: Tony Moore al microfono, anch’egli per qualche anno nei RIOT (‘Thundersteel’ e ‘The Privilege Of Power’ gli albums che lo hanno visto protagonista), l’ex Blue Öyster Cult (ed attuale session per i Queen) Danny Miranda al basso e John Miceli (ex Rainbow e Meat Loaf) alla batteria.
Come già accennato, è l’hard rock il genere che più si è posto quale riferimento per i nostri, non tralasciando tuttavia di variare i toni e l’attitudine del platter di canzone in canzone, caratteristica questa che contribuisce a creare un prodotto dall’aspetto piuttosto composito e variegato, purtroppo non privo da una certa discontinuità a livello qualitativo che ne rende la resa incostante e non del tutto omogenea.
Se la partenza infatti è riservata ad un brano di indubitabile derivazione US metal come ‘Ready’, l’approccio varia già con la successiva ‘Villanelle’, pezzo composto da Miranda che si muove in territori quasi progressivi segnalandosi come una delle tracce meglio riuscite del disco.
Non male poi ‘Everything’, episodio tutto sommato comune ma gradevole, mentre scialba e banale risulta ‘Radio Superstar’, canzone dai ritmi sostenuti che tuttavia non ha alcun potere di coinvolgimento e tende ad annoiare dopo pochi istanti.
In posizione “mediana” si piazza anche ‘Breathe’, ballata ordinaria che non regala grandissime emozioni e precede ‘Faith and Fire’, brano anthemico che riporta l’attenzione in quota grazie ad una linea melodica vivace e ad un buon ritornello.
‘Fallen’ è un ulteriore episodio di veloce hard rock venato di metallo che scompare all’orizzonte con la medesima rapidità con cui viaggia, mentre ‘Ashes’ si presenta come il secondo pezzo d’atmosfera del cd, offrendo stavolta una maggiore dose di convinzione e passione pur senza mai toccare vette assolute.
A seguire ‘Avenue Z’, un roccioso tempo medio che non dispiace, così come non risulta sgradevole la successiva ‘Accelerator’, buon pezzo di heavy rock che finalmente convince appieno e si erge quale secondo vero highlight dell’album.
In chiusura spazio ancora per due canzoni, ‘Angel’, ulteriore ballata, la migliore delle tre contenute in scaletta e ‘America’, pezzo conclusivo che, come già accaduto molte volte nel corso di ‘Accelerator’, scorre senza eccessivi sussulti, senza irritare ma allo stesso modo senza convincere o divertire più di tanto.
Breve commento infine, come d’abitudine, su suoni e produzione che si rivelano di buon valore, abbastanza precisi e particolarmente attivi sui toni bassi, in modo da conferire maggiore profondità alle varie composizioni.
Riassumendo in poche battute, ecco dunque un prodotto che rappresenta perfettamente la definizione di “senza infamia e senza lode”.
Il cd di esordio dei Faith And Fire è un album infatti che galleggia costantemente sul livello della sufficienza senza tuttavia mai spiccare il volo verso qualcosa di più interessante e degno di nota, lasciano in buona sostanza poche tracce di se al termine dell’ascolto.
Non siamo, in conclusione, in presenza di una novità irrinunciabile da avere a tutti i costi, ed è consigliata pertanto una attenta valutazione preventiva, ove possibile, prima dell’acquisto.
Tracklist:
01. Ready
02. Villanelle
03. Everything
04. Radio Superstar
05. Breathe
06. Faith And Fire
07. Fallen
08. Ashes
09. Avenue
10. Accelerator
11. Angel
12. America
Line Up:
Tony Moore – Voce
Mike Flyntz – Chitarra
Danny Miranda – Basso
John Miceli – Bateria