Recensione: Acoustic (EP)
Formati nel 2000 dal bassista Andreas Blomqvist e dal chitarrista Johan Liefvendahl, gli svedesi Seventh Wonder hanno regalato al pubblico l’anno scorso con il loro quinto album “Tiara” uno squisito esempio di progressive metal non scevro da influenze power.
L’album ha riscosso un’eccellente affermazione presso critica e pubblico, e adesso il quintetto scandinavo, completato da Andreas Söderin ai tasti d’avorio, Tommy Karevik dietro il microfono e Stefan Norgren alle prese con piatti e tamburi, si pregia di omaggiare (alquanto inaspettatamente) i propri ammiratori con un “dischetto” che presenta le versioni acustiche di due canzoni tratte da “Tiara”, intitolato “Acoustic EP”.
La prima delle due tracce è Against the Grain, la quale nella versione originale dopo un’intro acustica si apriva in esplosioni e sviluppi power prog (sebbene con un alto tasso di melodia).
Questa versione acustica, invece, va al cuore della canzone, valorizzandone melodie ed impatto emozionale, con l’apporto esclusivo di chitarra acustica, pianoforte e voce.
L’altra canzone, Victorious, era originalmente un midtempo epico e dinamico contrassegnato da una presenza massiccia delle tastiere.
La versione acustica qui proposta s’offre soprattutto come ballad guidata dal piano, ma pure la sei-corde acustica ha qui un ruolo preminente conferendo al brano, ridotto alla sua più pura sostanza melodica, un mood ben più malinconico.
In sostanza, in questo EP le canzoni dei Seventh Wonder riproposte in chiave unplugged, dimostrano il proprio intrinseco valore di scrittura e di feeling, sebbene disarmate dell’originario prodigioso e mirabolante abito sovrastrutturale prog-metal, regalando non poche emozioni.
Una piccola cosa, ma di gran pregio.
Francesco Maraglino