Recensione: Across
Gli Elysia nascono nel 1998 dall’incontro tra Fomalhaut e Alfirk, entrambi provenienti dal ben altri contesti musicali. La militanza, per anni, in gruppi del panorama underground formano in loro la decisione di provare a fare qualcosa di diverso per discostarsi dai canoni suonati fino a quel momento. In seguito alla creazione del gruppo, un’ulteriore spinta verso l’elettronica arriva dalla defezione (dopo solo pochi mesi dalla nascita della band) del batterista e la decisione di rivolgersi a una drum-machine per sostituire il musicista perso. Da qui in poi, da un demo all’altro, la componente elettronica e sperimentale si è fatta sempre più preponderante.
Ma passiamo a parlare del disco e iniziamo dicendo subito che se un disco dovesse essere giudicato solo attraverso l’ascolto del primo brano della scaletta, credo che gli Elisya non avrebbero mai trovato la possibilità di essere recensiti su TrueMetal.it. La lunghissima intro a base di batteria elettronica, voce filtrata ed effetti “cyber” credo potrebbe spingere al suicidio qualunque metallaro che si rispetti. Le cose migliorano un po’ quando inizia la canzone vera e propria, quando cioè tutti questi effetti, pur rimanendo, vengon comunque sommersi sotto chitarre e voce growl.
Nel proseguo del disco assistiamo a una costante diminuzione della componente synth-elettronica, in favore di strumenti più convenzionali, che è poi il motivo per cui il cd è qui recensito, fino a giungere a una specie di black/death-elettronico che potrebbe ricordare ad alcuni i Dodheimsgard.
Il livello qualitativo raggiunto è però piuttosto distante da simili illustri riferimenti. Sia le parti tradizionali che elettroniche, se prese a se stanti, ricadono nel già sentito e in una capacità compositiva fin troppo nella media. Solo l’unione di questi due elementi riesce a risollevare un po’ gli esiti di questo cd rendendolo quantomeno orecchiabile, non basta però a farne un’opera interessante o almeno sufficiente.
Un disco per certi versi piuttosto coraggioso questo degli Elisya che si cimenta in un genere decisamente non facile e che ha già partorito band di un certo calibro. L’esito finale è ben lontano dagli standard raggiunti dai gruppi più blasonati, ma non è certo da escludere una futura evoluzione con annesso miglioramento da parte di questo neo-nato duo.
Tracklist:
01 Intro/Jihad
02 Fear Negatron Burner
03 Across
04 Loreline
05 Gravital
06 Beginning
07 Ordet
08 600 Days
Alex “Engash-Krul” Calvi