Recensione: Acts Of War
Prendo in mano il Cd e la prima cosa che mi colpisce è la copertina un tantino squallida e anonima; di certo non una buona credenziale per un gruppo del quale non avevo mai sentito neanche il nome. Dopo questo primissimo indugio inserisco il dischetto nel lettore e aspetto pazientemente che scorrano i primi secondi di intro. Finalmente si arriva al sodo e cosa mi attende? Niente meno che un gruppo che cerca di correr dietro a loro, i grandi, gli unici Morbid Angel. Per capirlo bastano i primissimi secondi di “Spoils Of War”. Accetto dunque la sfida e ascolto molto interessato questo ennesimo coraggioso tentativo.
Certo che qui più che di vaghi richiami si deve parlare di palesi riferimenti! Dal suono all’esecuzione, tutto rimanda direttamente a loro, senza troppi mascheramenti. E se in alcune parti, come nella già citata “Spoils Of War”, la scelta è azzeccata, alla lunga sopraggiunge un po’ di noia. A me personalmente la maggior parte delle tracce ha fatto una buona impressione, ma è un discorso che vale solo per i fanatici di queste specifiche sonorità. Se preferite suoni più freschi e soprattutto lavori originali, state rigorosamente alla larga da questo “Acts Of War”
Sotto l’aspetto tecnico ben poco c’è da dire. Un drumming guarda caso ispirato dal grande Pete, anche se talvolta impreciso; riff vecchio stile tanto debitori al sound degli anni ’80; assoli sparati e quasi a volte rumoristici ; voce, tanto per fare un paragone a caso, alla “Domination”. Ho apprezzato una caratteristica in particolare: la durata delle canzoni che è sempre relativamente breve. In tal modo almeno si evita di annoiare l’ascoltatore suonando canzoni con 3 riff che vanno avanti sette minuti! Invece i Throne Of Nails preferiscono andare subito al dunque, e raramente si spingono oltre i 3 minuti.
A quanto pare dovrebbe esserci un concept dietro alle varie songs, ma non ho indagato più di tanto perchè non sarebbe stato di certo a fare la differenza. Siamo ancora lontani dall’uscire dalla zona grigia dei gruppi medio-buoni, ma ci sono molte possibilità. Per tutti i fan dello storico combo di Tampa, questo è un gruppo da seguire e supportare, perchè nel futuro potrebbe essere un degno erede; serve però un bel rinnovamento e un po’ più di coraggio… Per tutti gli altri, pensateci bene prima di un eventuale acquisto: non giurerei molto sulla longevità di questo lavoro.
Matteo Bovio
Tracklist
01. Invasion
02. Spoils Of War
03. Minions
04. I Command
05. So The World May Be Dark
06. Apocalypse
07. Cast The War
08. Souls To Be Crushed
09. Scar Of Creation
10. Ascension
11. Bled By Infinity