Recensione: Aealo
Ritorno attesissimo, quello dei Rotting Christ, a tre anni di distanza da quel gioiellino di Theogonia, disco che rappresenta, a tutti gli effetti, il vero e proprio capolavoro della band greca. Eppure il gruppo di Sakis, in passato, sembrava proprio aver aver perso quell’ispirazione che caratterizzava album come Non Serviam e Triarchy Of The Lost Lovers, per poi cominciare a ritornare agli antichi splendori con le produzioni post-Sleep Of The Angels, a partire da Khronos e proseguendo comunque a piccoli passi con Genesis e Sanctus Diavolos, fino ad arrivare al già citato Theogonia.
Aealo è la trascrizione di un’antica parola greca in alfabeto latino che sta a significare catastrofe (o distruzione), e che rappresenta al meglio, insieme alla copertina, le tematiche trattate all’interno del disco, ovvero i pensieri e le sensazioni provate da un guerriero nel corso di una battaglia, il tutto messo ovviamente in musica. Album in cui troviamo ancora più accentuata la componente epica che già caratterizzava il disco precedente, dal quale musicalmente non si distacca più di tanto, esclusa forse una maggiore attenzione verso i cori, qui realizzati grazie al contributo del coro funebre Pliades. Fra le altre collaborazioni, il disco vede anche la presenza di Magus (Necromantia), Alan A. Nemtheanga (Primordial) e Diamanda Galas a dare man forte alla voce di un Sakis che, ormai si sa, non potrà mai essere un maestro di canto, né tanto meno un buon insegnante di inglese.
Come era stato per il precedente Theogonia, anche qui le basi nettamente black si amalgamano a dovere con soluzioni a volte più melodiche ed epiche, a volte più votate all’atmosfera, con netti richiami al periodo gothic della band. Un disco che già rispetto al precedente lascia un po’ più da parte la violenza, quindi, come nel caso di Demonon Vrosis, Noctis Era, Thou Art Lord e … Pir Threontai, pezzi decisamente più epici, melodici e carichi d’atmosfera, dove a trasmettere la maggior parte delle emozioni è sempre l’ottimo accompagnamento del coro Pliades. D’altro canto invece Sakis e soci non perdono sicuramente di vista le radici più black del loro sound, che si fanno intravedere nelle violente bordate di Santa Muerte, dell’accoppiata da brividi Dub-Sag-Ta-Ke/Fire Death And Fear o della stessa title-track, dove il coro Pliades viene sorretto in ottimo modo da una base ritmica più aggressiva guidata dalla batteria di Themis.
Un disco piuttosto vario, quindi, a tratti anche molto evocativo, grazie soprattutto all’abbondanza dei cori utilizzati per l’occasione, e che mette in bella mostra le diverse anime con le quali sono capaci di esprimersi i Rotting Christ. Aealo è il degno successore di quel capolavoro di Theogonia, anche se si pone ad un livello qualitativo inferiore, ma che conferma comunque quello che è l’ottimo stato di salute di una band che, da qualche anno a questa parte, difficilmente delude le aspettative.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
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Tracklist:
01 Aealo
02 Eon Aenaos
03 Demonon Vrosis
04 Noctis Era
05 Dub-Sag-Ta-Ke
06 Fire Death And Fear
07 Nekron Iahes…
08 … Pir Threontai
09 Thou Art Lord
10 Santa Muerte
11 Orders From The Dead
Line Up:
Sakis Tolis: vocals, guitars, keyboards
George Bokos: guitars
Andreas Lagios: bass
Themis Tolis: drums
Guest members:
Magus (Necromantia): vocals
Alan A. Nemtheanga (Primordial): vocals
Diamanda Galas: vocals on Orders From The Dead