Recensione: Age Of Decadence
A ben quattro anni dall’esordio sulla lunga distanza Lost In The Darkness, tornano finalmente a farsi sentire, dopo innumerevoli avvicendamenti nella line-up, anche i napoletani Savior From Anger, promettente power metal act capitanato dal mastermind Marco Ruggiero, attivo anche come chitarrista negli In Aevum Agere, recentemente recensiti su queste pagine. Liberiamo immediatamente il campo da ogni possibile equivoco: quello proposto in Age Of Decadence, oggetto della presente disamina, è ben lontano dall’accezione oggi comunemente in voga di power metal; siamo distanti, infatti, dalle glaciali cavalcate più o meno sinfoniche dei vari Blind Guardian, Rhapsody Of Fire o, per fare un nome più recente, Sabaton. In questo caso, si parla in modo specifico di ‘US Power Metal’, quello nato nei mitici anni ’80 ad opera di gruppi gloriosi e mai troppo incensati come Metal Church, Armored Saint e, come il monicker-tributo della band partenopea lascia immaginare, Vicious Rumors. Uno stile mai davvero di moda e, forse proprio per questo, sempre genuino e apprezzato, almeno dagli intenditori.
Metal vero, quindi, così come vera può essere considerata la passione di Ruggiero che, dopo aver perso per strada i compagni dell’esordio (tra i quali Alessandro Granato, vero e proprio screamer di razza) decide di sobbarcarsi il peso di basso e voce, oltre che della chitarra, affiancato unicamente dal fido scudiero Michele Coppola alla batteria. Passione e impegno, quindi, che emergono in maniera molto diretta in un lavoro lineare e in your face, sebbene, è opportuno affermarlo, destinato ad una fascia di pubblico ben precisa, quella dei defender più incalliti, capaci, come gusti, di andare al di là dei suoni patinati tanto in voga oggi e, ovviamente, con un piede ben ancorato negli anni ’80.
Il lavoro è caratterizzato da una produzione estremamente old school e di certo migliorabile, specialmente nella resa della chitarra solista (a volte un po’ involuta su se stessa). Ma, almeno, è omogenea rispetto a quel collage di suoni che caratterizzava l’album d’esordio, registrato da una pletora di strumentisti e in contesti diversi. Il pezzo d’apertura, la dirompente Deathburst, può facilmente sintetizzare l’intero album: una ritmica di chitarra dinamica e nervosa che regge velocità sostenute e fa da tappeto a passaggi comunque melodici, coadiuvata da un buon lavoro di batteria. Asso nella manica della band, certamente il lavoro in fase solista della chitarra, da shredder vecchio stile, sempre gradevole. Fa di necessità virtù Ruggiero come cantante, cavandosela tutto sommato bene, quasi sempre su tonalità alte come il genere richiede. Sono più thrashy e altrettanto dirette la successiva Hypocrite, con il riff portante vero e proprio omaggio a quello di Over The Wall dei Testament, e Inside Scream, mentre con Living Nightmares si parla il classico linguaggio dell’heavy metal americano, esplosivo e spumeggiante, anche se il songwriting potrebbe essere migliore. Diversa decisamente To Fall, che alterna interessanti rallentamenti melodici a passaggi più aggressivi meno impressionanti, per usare un eufemismo. Concatenation rimarrebbe nella media, se non fosse per l’assolo di chitarra che brilla di luce propria, mentre con Warrior Princess si torna a visitare il mitico mondo delle power ballad degli Eighties fatto certamente di ingenuità, ma anche di emozioni. Paradossalmente, nonostante l’anima defender della band, le atmosfere del refrain ricalcano quell’hair-metal che godeva di innumerevoli passaggi su MTV verso la fine del glorioso decennio ottantiano. Dopo l’hard rock oriented Face To Face, chiude con il botto la breve e velocissima Bloodline.
Vero archetipo del genere, Age Of Decadence è un lavoro solido, benché evidenzi come i Savior From Anger abbiano ancora ampi margini di miglioramento: innanzitutto, è opportuno che la band si strutturi attorno ad una line-up degna di nome. L’impegno e i risultati ottenuti da Ruggiero e Coppola sono fuori discussione, ma spesso si sente la mancanza di qualcun altro che “porti la croce”, anche in fase compositiva. E’ altrettanto opportuno, inoltre, che il prossimo lavoro sia caratterizzato da una produzione ottimale: va bene suonare vecchio stile, ma la resa finale deve comunque essere ineccepibile, senza per questo risultare finta. Detto questo, tanto di cappello a chi porta avanti un discorso coerente, nostalgico se vogliamo, ma ancora dannatamente affascinante.
Vittorio “Vittorio” Cafiero
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Tracklist:
01.Deathburst
02.Hypocrite
03.Inside Scream
04.Living Nightmares
05.To Fall
06.Concatenation
07.Bullet Hole Hunger
08.Warrior Princess
09.Face To Face
10.Bloodline
Durata 44 min. c.a.
Line-up:
Marco Ruggiero – Vocals, Guitars, Bass
Michele Coppola – Drums