Recensione: Agnus Dei
Come qualcuno di voi sa, i The Secret sono partiti da molto lontano, tanto che il primo disco “Luce” sembra quasi un lontano e bellissimo ricordo. I nostri proponevano un mix di influenze assai particolare: partendo dai Converge (influenza ancora presente seppur parecchio ridimensionata) arrivando a Norma Jean, fino a toccare i parossismi schizzati dei Meshuggah. Bene, ora quella band ha evoluto e smantellato quel sound per abbracciare le sorti del black più ferale e del crust/grind, creando un impatto esplosivo senza eguali.
Volevo partire da qui per parlarvi del nuovo disco, dal titolo “Agnus Dei“, arrivato a due anni di distanza dall’acclamato “Solve et Coagula“. Le differenze rispetto al disco precendete sono davvero minime ma importanti; i suoni sono sempre neri e massici, mentre la matrice black metal è ancora più marcata rispetto al disco precedente e il suono risulta decisamente più oscuro e – passatemi il termine – bastardo; un disco fatto apposta per fare male dal vivo e per farvi venire i brividi e sanguinare le orecchie durante l’ascolto in cuffia.
Il lavoro in questione contiene 13 tracce: partendo dalla furibonda title track posta a inizio della tracklist fino ad arrivare all’ultima “Seven Billion Graves“dalla doppia anima, è un viaggio distruttivo e senza pace, dove i nostri avanzano come un carrarmato facendo terra bruciata in ogni luogo. E sbagliate a pensare che dei brani lenti come “Post Mortem Nihil Est“,”Heretic Temple” o “Vermin of Dust” (dotata di un finale da cardiopalma) servano a far rifiatare l’ascoltatore, perchè in questo caso vedrete come la violenza non sia solo impatto, ma anche atmosfera. E in questo disco ne troverete tantissima. Delle tre citate, “Heretic Temple” è il brano che più si avvicina a un certo black/doom mortale tanto a caro a band come i finlandesi Dolorian o il danese Nortt, o anche a compagini sludge/hardcore come gli Amenra o i Celeste, tanto per far capire quanto il mondo black e quello hardcore siano assai vicini e quanto riescano a far male. Detto questo, il brano riempirà la vostra stanza di sostanze nere vischiose impantandovi in un incubo senza uscita fino a farvi impazzire l’anima; quest’ultima nera e dannata.
Ovviamente i brani veloci e velenosi la fanno da padrone ancora una volta: ne è esempio l’accoppiata “Daily Lies” e “Love Your Enemy“, dove la prima si presenta come un brano grind asfalta tutto, mentra la seconda è dotata di un riff devastate e dissonante nichilista come non mai, o “Darkness Became” altro episodio cardine del disco dove velocità e parti lente di estrazione sludge sono almagamate a dovere e dove l’influenza black metal del combo fuoriesce in tutta la sua deviata potenza. “May God Damn All of Us“, “Violent Infection” e “The Bottomless Pit” sono altre schegge impazzite nel vostro cranio ormai sfasciato e svitato.
La fucilata “Obscure Dogma” ci introduce all’ultima traccia del disco, “Seven Billion Graves“, dotata di una doppia anima: la prima brutale e tipica del sound dei The Secret, mentre la seconda -nascosta- funge come un outro dal sapore funeral black/doom (avete presente Heretic Temple?): lenta e dolorosa con urla strazianti e chitarra a tingere oscuri drappi attorno a tutto, è la chiusura degna di questo abominio mortale trasposto in musica.
Concludo la recensione complimentandomi con la band per l’ottimo lavoro svolto anche a questo giro, i triestini hanno tirato l’ennesimo coniglio “insaguinato” fuori dal cilindro. Un’ultima citazione va a l’ennesima produzione da urlo marchiata Kurt Ballou e auguro a voi tutti di dirigervi al più presto nel negozio più vicino per far vostro questo mostro chiamato “Agnus Dei“.
Matteo Concu
Tracklist:
1) Agnus Dei
2) May Good Damn All Of Us
3) Violent Infection
4) Geometric Power
5) Post Mortem Nihil Est
6) Daily Lies
7) Love Your Enemy
8) Vermin of Dust
9) Darkness I Became
10) Heretic Temple
11) The Bottomless Pit
12) Obscure Dogma
13) Seven Billion Graves
Parliamone sul forum, nel topic ufficiale!