Recensione: Ajna
Abbiamo seguito l’evoluzione artistica dei nostrani Tailor’s Wave fin dal loro primo album: ‘Embroider’ del 2021.
Un progresso costante che ha trasformato l’originario progetto di due musicisti (Rik Forsenna dei Tombstone e Samuele Sarti di The Outlaw e Thorobred’s) in una vera e propria band, prima con l’ingresso definitivo del vocalist Fabio Bucci (Hellblade), ospite sul Full-Length d’esordio ma in pianta stabile dal successivo ‘Alchymia’ del 2022, poi con l’assunzione di due nuovi musicisti per le esibizioni dal vivo: Rik Tormento (Tombstone) al basso e Thomas Passanisi (Deviation) alla batteria.
‘Ajna’, ulteriore nuovo album disponibile dal 1° ottobre 2024 tramite Wanikiya records, invece, è stato nuovamente inciso dalla lineup di ‘Alchymia’, con Samuele Sarti che ha suonato tutti gli strumenti e Rik Forsenna che si è diviso il cantato con Fabio Bucci.
Che dire … questo terzo album si comporta come tale mettendo in mostra una band che va avanti con vera forza e dedizione. Senza nulla togliere ai precedenti lavori è giustamente un po’ di più in tutto, evidenziando una crescita esponenziale.
Le radici son sempre quelle: un Heavy Metal di derivazione tradizionale robusto e ruvido con pericolose virate verso il Thrash. Sterzate che diventano sempre più decise, passando dalle semplici sfumature presenti in ‘Embroider’ ai toni marcatamente decisi e tecnici che ora fuoriescono da ‘Ajna’.
Insomma, ai riff potenti e pressanti di scuola Judas Priest vengono affiancati quelli feroci e collerici influenzati dai Megadeth, macinati uno dietro l’altro in un turbinio continuo di cambi di tempo e di scena dall’esperto Samuele Sarti, che si muove bene dietro tutti gli strumenti creando un Wall of Sound ricco, variegato, di impatto crudo e violento, che viaggia tra la forza marziale di ‘Nazi Regime’ fino alla profondità emozionante di ‘Suddenly Love’ attraverso lo Speed di ‘Headless Train’, la gravosità di ‘Cobalt Mine’ e l’iper articolazione di ‘Free To be’.
Ma la personalità, il tratto distintivo dei Tailor’s Wave, scaturisce dall’uso particolare delle voci: in ‘Ajna’ Fabio Bucci non è più solo un corista od un narratore ma un vero cantante, con strofe e refrain propri che assecondano e completano quello che Rik Forsenna racconta.
Due voci diverse, quella di Rik più legata alla tradizione, robusta e prepotente, quella di Fabio più oscura ed inquietante e dai tratti contemporanei, che, intrecciandosi saturano l’aria di viva energia vibrante. Le sfumature diventano tantissime, Fabio, ad esempio, può stemperare la rabbia di Rik, per dare un po’ di respiro, ma anche alimentarla, dando vita a turbinii feroci ed incandescenti, come non fatica a seguirlo quando si placa e riflette sulla vita, sul vero amore e sulla spiritualità.
Perché ‘Ajna’ non è solo un disco molto arrabbiato, ma anche profondo ed emotivo.
Sentimenti che si manifestano soprattutto nei contenuti, che in questa recensione non possiamo trascurare: i Tailor’s Wave li cantano in inglese, ma sul booklet, come sempre, li stampano in italiano proprio perché vogliono essere capiti.
Non la mandano assolutamente a dire, ogni loro testo è crudo e diretto, sia che si tratti di critica sociale, sia che parli d’amore.
Senza mezzi termini paragonano l’attuale società al regime nazista (‘Nazi Regime’), scagliano accuse pesanti contro chi sfrutta il lavoro minorile (‘Cobalt Mine’) ed attaccano sia una chiesa ipocrita e corrotta (‘Kill him’) sia chi vuole il potere attraverso la manipolazione ed il ricatto (‘Free to Be’).
Al contempo analizzano le conseguenze dell’odierno modo di vivere, troppo veloce e banale (‘Headless Train’) ed esprimono il loro pensiero su come invece la vita dovrebbe essere (‘New Land To Dream’), si perdono nei ricordi di un sogno d’amore (‘Silent Memories’) e scrutano l’anima di chi s’innamora improvvisamente (‘Suddenly Love’).
Concludendo: ‘Ajna’ è un album dai contenuti eclettici ma forti, sia come musiche che come testi. I Tailor’s Way sanno in che direzione stanno andando e, con il loro lavoro, riescono ad ottenere dei buoni risultati. Ora, ci auguriamo che il terzetto diventi un quintetto (come ci dimostrano le foto del libretto allegato al CD), in modo che la squadra si consolidi ulteriormente. Aspettiamo gli sviluppi, intanto questo ‘Ajna’ è assolutamente da ascoltare.