Recensione: Alexa

Di Alessandro Zaccarini - 22 Marzo 2006 - 0:00
Alexa
Band: Alexa
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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73

Quanta nostalgia tra i solchi (metaforici) di questa nuova ristampa di casa MTM Classix!

Era il 1989 e gli Alexa, band capitanata dalla singer svizzera Alexa Anastasia, uscivano con il loro debutto intitolato proprio ‘Alexa’. A muovere i fili, a produrre il disco e a pettinare la 6 corde c’era Paul Sabu, vecchio santone del rock melodico (già Only Child e Sabu) che pochi anni prima aveva scovato il talento di quella che sarebbe presto diventata una delle figure più carismatiche e di successo della seconda metà degli anni ‘80: la brava e avvenente Shania Twain.

Gli Alexa non ebbero però molto successo, anzi diciamo pure che i risultati di vendita furono una vera e propria delusione per la Savage, la loro etichetta dell’epoca. La band terminò la propria corsa, Alexa svanì come scomparsa nel nulla e presto di lei non si ebbero più notizie. In futuro, col passare del tempo, il disco si è guadagnato uno status abbastanza elevato tra i fan del genere e ha raggiunto un prezzo di mercato davvero notevole (oltre i 150 dollari).

Tastiere, sezioni ritmiche, assoli, riff… in ‘Alexa’ tutto è ancora come allora, squisitamente come allora: quell’Aor così felicemente poco heavy da potersi mischiare con una certa facilità ai classici più raffinati e non esattamente hard rock dell’epoca. Non è infatti un caso un caso che ascoltando questo disco vi torneranno alla mente act come i Frankie Goes To Hollywood alla pari dei Van Halen di ‘1984’ o di Lita Ford… la componente pop-rock c’è e non è poca. ‘Alexa’ è uno di quei dischi che mischia saggiamente la vena più commerciale con l’hard rock di scuola ottantiana, forte di un momento storico in cui le uscite più melodiche della scena non erano poi così eccessivamente lontane dal panorama commerciale (nel quale la musica era ancora suonata con una certa cognizione di causa e sfuggiva agli stilemi ‘volgarizzanti’ che sarebbero giunti negli anni successivi).

Tutti i dieci brani del lotto – a partire da quel We Don’t Remember Why che all’epoca venne scelto come singolo, attraverso Cry Away e Let It Rock – sarebbero potuti tutti passare per radio o finire senza problemi di sorta in qualche colonna sonora; sarebbero potuti essere proposti in qualche locale notturno alla moda e perché no, con un po’ più di fortuna, entrare senza troppe pretese in classifica.

‘Alexa’ è un disco figlio del suo tempo, oggi riportato a nuova vita in versione rimasterizzata e con la tracklist originale, senza inutili bonus track e senza tracce risuonate. L’acquisto è ovviamente consigliatissimo ai fan del genere e a coloro che guardano alle melodie della fine degli anni ’80 con malinconica nostalgia.

Tracklist:
01. I Can’t Shake You
02. We Don’t Remember Why
03. Dance The Night Away
04. Wanderlust
05. Let It Rock
06. A Cry Away
07. Cool Wind
08. Heart To Heart
09. Spooky
10. From Now On

Line-up:
Alexa Anastasia – Vocals
Paul Sabu – Guitars
Murrill Maglio – Bass
Tommy Rude – Keyboards
Charles Esposito – Drums

Nota: da annoverare, nella carriera della bionda cantante, anche qualche altro momento di gloria con un’apparizione nel film ‘Roadhouse’ e due brani scritti per la colonna sonora dell’horror ‘To Die For’ (nello specifico ‘For You I’d Die’ e ‘Where Are You’) che non compaiono su questo disco.

 

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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73