Recensione: All You Need Is Love

Di Foterike - 7 Aprile 2002 - 0:00
All You Need Is Love
Etichetta:
Genere:
Anno: 2000
Nazione:
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90

Già leggendo il titolo dell’album, che campeggia sotto la figura dei cavalieri dell’apocalisse sulla copertina, si può capire che ci troviamo davanti ad un album di sicuro unico nel suo genere…

I geniali Die Apokalyptishen Reiter, infatti, offrono una personalissima miscela di musica estrema, nella quale si fondono accelerazioni black, devastanti momenti death e ritmiche thrash accomunate comunque sempre da un sapiente uso della melodia. Hanno grandissima importanza, infatti, le tastiere di Dr. Pest, che riescono a ricreare anche nei pezzi più brutali tappeti di melodie mai banali e esaltanti stacchi sinfonici che conferiscono alle composizioni un grandissimo spessore.

Passando all’analisi delle singole tracce, questo connubio di vari generi dà risultati grandiosi in pezzi come “Gone”, per conto mio uno dei momenti più riusciti dell’album, che introdotta da una melodia di pianoforte esplode nella pura violenza sonora black per poi ritornare in momenti più riflessivi e melodici nel ponte e nel ritornello; oppure in “Erhelle Meine Seele”, cantata in tedesco come buona parte delle canzoni dell’album, nella quale si alternano atmosfere lente e riflessive di sola voce e tastiere a sfuriate death, per sfociare poi in un chorus veramente immenso.

Le 12 canzoni che compongono l’album sono comunque tutte d’altissimo livello, sia sul lato della varietà compositiva sia su quello della potenza; Dall’opener “Licked By The Tongues Of Pride” con i suoi violentissimi attacchi death fino alla conclusiva “Vom Ende Der Welt” pezzo strumentale inizialmente acustico e che va in un crescendo fino a raggiungere sonorità powereggianti, quest’album riesce a stupire ad e trovare il perfetto equilibrio tra brutalita’ e melodia. “Reitermania”, infine, fa capire quanto i nostri D.A.R. non abbiano voglia di prendersi sul serio (a differenza della quasi totalità di gruppi della scena estrema), proponendo un’incessante cavalcata black/death accompagnata e introdotta però dallo scanzonato suono di un organetto…

In definitiva, 50 minuti di grandissima musica estrema: da avere assolutamente.

Tracklist:
01) Licked by the tongues of pride
02) Unter der asche
03) Erhelle meine seele
04) Gone
05) Regret
06) Reitermania
07) Hate
08) Peace of mind
09) Geopfert
10) Rausch
11) Die schonheit der sklaverai
12) …Vom ende der welt

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