Recensione: Alttarimme on luista tehty
Il black metal negli anni si è evoluto, è cambiato e si è ibridato in vari modi, ma c’è ancora chi suona un black fortemente radicato nelle sue origini. Fra i vari gruppi di questo tipo troviamo gli Azaghal, che propongono un black metal – alla sua 12esima iterazione – che fa da subito pensare a lavori come “Pure holocaust” degli Immortal.
Fin dall’inizio dell’ascolto, infatti, ci troviamo davanti a riff e blast beat senza fronzoli né preamboli, con una buona capacità tecnica e compositiva ed una bella dose di ignoranza sonora. L’ascolto si rivela molto divertente per molti tratti. Le cartucce migliori vengono sparate fin da subito: l’accoppiata dei due brani iniziali lascia molto soddisfatto l’ascoltatore, travolto da ritmiche quasi isteriche e rasoiate nei padiglioni acustici; realmente esaltante. Il problema di questo tipo di composizioni, relativamente semplicistiche dal lato compositivo, è che nel momento in cui l’ascolto si diluisce tende a diventare monotono. Altri brani infatti riescono a solleticare particolarmente il palato di chi gusta un tale piatto, parliamo di “Myrkkyä” e “Syvyydestä liekkien takaa”, con tastiere e dinamica un po’ differente, ma complessivamente sembra un po’ di ascoltare sempre la stessa canzone, che per quanto divertente per un episodio mordi e fuggi, se dura quasi 40 minuti diventa un po’ ridondante.
Il lavoro non risulta di scarsa qualità. Potremmo dire che porta pregi e difetti di una produzione di questo genere: un fan degli Immortal lo apprezzerà particolarmente, per gli altri forse un ascolto spezzettato potrebbe far apprezzare maggiormente un lavoro sicuramente divertente ma non da approfondire in maniera dettagliata.