Recensione: Always – A Tribute to Bon Jovi

Di Alessandro Zaccarini - 14 Giugno 2007 - 0:00
Always – A Tribute to Bon Jovi
Band: AA. VV.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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59

Salvo capolavori eccezionali come il tributo ai Judas Priest di qualche anno or sono, che vide impegnati nomi quali Blind Guardian, Saxon, Rage, Devin Townsend, Virgin Steele, Gamma Ray e compagnia, solitamente i tributi non entusiasmano più di tanto. Anzi, specie quelli promossi dalle piccole etichette si fanno ricordare più che altro per un paio di interpretazioni degli artisti di punta e stop.

Possiamo svelare subito che questo ‘Always – A Tribute to Bon Jovi’ non rientra nella categoria dei capolavori, e non chiama a rapporto nomi di grande impatto. Molti sono piccoli artisti con una sterminata lista di tributi alle spalle ma poca farina del proprio sacco. Il tributo è strutturato nel più classico dei modi: i classicissimi che non mancano mai, come Livin’ on a Prayer, You Give Love a Bad Name e una Always rifatta in versione particolarmente soft (e anche particolarmente insipida, per non dire pessima, a parere di chi scrive), un’altrettanto pessima It’s my Life e, per arrivare all’ora di musica, un altro po’ di brani riciclati da qualche tributo passato.

Tra i momenti salienti ci sono sicuramente la già citata Livin’ on a Prayer, un po’ sintetica ma ottimamente eseguita da Derrick Levefre (Lilion Axe) e Richard Kendrick (a fare tutto quello che non sia cantare), la Lay Your Hands on Me proposta da Jani Lane (ex-Warrant) e l’ottima Born to me Baby con John Corabi alla voce (ricordato dai più per essere stato il sostituto di Vince Neil nei Motley Crue), Eric Turner alla chitarra, Jerry Dixon al basso e James Kottak alla batteria. La vera sorpresa, specialmente per il sottoscritto, grande amante delle dolci ugole femminili nel soft rock, è il brano eseguito da Jasy Andrews. Ormai decisa a cavalcare la strada dei tributi per arrivare alla notorietà (già nel suo background quello a Tina Turner e Guns’n’Roses) la bella di Nashville si prodiga, da sola col suo pianoforte, nel rifacimento di I’ll Be There for You, e tira fuori probabilmente la cosa migliore in assoluto di questo disco piuttosto piatto.

Il resto passa sotto i ponti senza lasciarsi dietro grandi emozioni, tra le versioni particolarmente apatiche di Colie Brice (che con Bon Jovi aveva collaborato in prima persona) e la chitarra blues di Tony Janflone Jr.

Tracklist:
01. Derrick Lefevre – Living On A Prayer
02. Jasy Andrews – I’ll Be There For You
03. Richard Kendrick – Blaze Of Glory
04. Tony Janflone Jr. – Wanted Dead Or Alive
05. Jani Lane – Lay Your Hands On Me
06. One Bad Son – Billy Get Your Guns
07. Corey Craven – You Give Love A Bad Name
08. John Corabi – Born To Be My Baby
09. Jason Andrews – Sick To Your Guns
10. Jizzy Pearl – Bad Medicine
11. Colie Brice – Always
12. The Issues – It’s My Life
13. Andrew Walker Od Dramma Queen Die – Never Say Goodbye
14. Colie Brice – Run Away

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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