Recensione: Always Look Up
Uno dei cognomi più celebri e mitizzati della musica rock, quello dei fratelli Van Zant.
Legati a doppio filo con la storia più prestigiosa del southern, Johnny, frontman dei leggendari Lynyrd Skynyrd e Donnie, leader dei 38 Special, hanno tuttavia sempre avuto un occhio di riguardo anche per il lato più melodico del rock.
Una serie di album pubblicati a partire dal lontano 1980 sono stati il frutto di una collaborazione spesso foriera di piccoli gioielli baciati dal talento cristallino di una coppia di artisti formidabili.
A distanza di diciassette anni dal precedente capitolo griffato Van Zant, “Always Look Up” è il proseguimento di un sodalizio mai perduto che ora si rinnova, assumendo connotazioni leggermente diverse rispetto a quanto sperimentato in passato. La fede in Dio dei fratelli Van Zant è sempre stata grossomodo manifesta, complici alcuni dei tanti testi scritti per le band di appartenenza. Tuttavia, mai come in questo caso, è divenuta il motore primario attorno al quale costruire un intero album imperniato su tematiche dal profondo legame Cristiano.
Nulla di così singolare in fondo, gli esempi di devozione in ambiti musicali sono sempre stati piuttosto numerosi e molto apprezzati. Soprattutto quando il rapporto con l’Altissimo messo in musica, non è stato definito da brani pallosi, pretenziosi o eccessivamente ridondanti.
Rilassato, serafico e molto disteso, “Always Look Up” è un disco che ancora una volta beneficia della bravura di due musicisti di primissimo livello, alle prese con un AOR dai penetranti sentori country che scorre benevolo ed accondiscendente.
Sono rari i momenti di tensione, compensati da molto romanticismo denso di spiritualità. Ingredienti che pennellano canzoni in cui esprimere un profondo senso di appartenenza interiore ad una fede che, per qualcuno, può rappresentare un legame inscindibile.
Al netto di testi sempre declinati al sacro, la musica rimane tuttavia un evidente punto a favore. Ne scaturisce un album che dal punto di vista della fruizione pura e semplice non dispiace e rappresenta un gradevole esempio di country rock molto ben prodotto e confezionato.
C’è molto del marchio Van Zant in ogni brano. Pur non assumendo mai toni troppo urgenti, è facile riconoscerne l’identità, a partire dalle sempre ottime voci dei due protagonisti.
In un’epoca basata sull’immagine e sul consumo “fast food” di ogni cosa, parlare di argomenti sacri soprattutto in un contesto di semplice intrattenimento come quello musicale è una scelta senz’altro coraggiosa.
Difficile quindi consegnare “Always Look Up” all’ascolto di un pubblico ampio e variegato.
Siamo in territori decisamente di nicchia seppur qualitativamente di alto livello.