Recensione: An Epic Defiance

Di Emilio Sonno - 14 Gennaio 2003 - 0:00
An Epic Defiance
Band: Detonation
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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85

Li avevamo lasciati la volta scorsa alle prese con il loro primo full lenght dopo un promettentissimo mcd. Adesso è stato finalmente ultimato e… ragazzi sono senza parole! An Epic Defiance è qualcosa di veramente strepitoso, un demo di quelli che non capitano sotto il naso tutti i giorni e neanche tutti i mesi: niente maghi, spade e draghi sputafuoco, a dispetto del titolo, come pure niente faccioni ultratruccati; qui siamo di fronte a quattro semplici ragazzacci olandesi con quel loro fottutissimo death melodico che non ha niente da invidiare ad act ben più celebri fatta forse eccezione per un bel ‘contrattino’ che potrebbe arrivare, perchè no?, proprio in seguito a questo album.

Sì perchè bisogna ammettere che questi Detonation sembrano avere tutte le carte in regola per fare il salto di qualità ed è possibile accorgersene già dall’ascolto della prima traccia: un uragano di violenza si solleva subito minaccioso fin dalle primissime note. Non lasciatevi infatti ingannare dalla definizione ‘melodico’ perchè se è vero che la loro ispirazione deriva da mostri sacri quali At The Gates, Dark Tranquillity e In Flames, i nostri hanno recentemente rispolverato le loro influenze scandinave e non sembrano ancora intenzionati a tagliare del tutto i ponti con il loro passato black. Molti sono anche gli spunti thrash come nella titletrack dove particolari effetti eco sorreggono e intensificano la possente voce di Koen Romeijn sempre alla prese con una linea vocale in perenne oscillazione tra screaming e cantati growl. Le linee armoniche delle due chitarre combaciano alla perfezione come i tasselli di un mosaico e il risultato è veramente incantevole sia nelle frequenti parti speed che nei rari momenti di tranquillità.

Un platter che non lascia il minimo spazio all’autocompiacimento e tira dritto cercando di esaltare al meglio ogni singola canzone curata sino all’inverosimile. Con “Sword-Carved Skin”, Thomas Kalksma sfoggia tutta la sua abilità con le bacchette: un’infinità di piacevoli virtuosismi che non lasciano però in disparete il resto del combo, Mike Ferguson in primis che si fa notare con leadbreak di chiara matrice thrash; niente male anche l’operato di Otto Schimmelpennick al basso. Non è una sorpresa la furia devastante delle coincitate “Forever Buried Pain” , “Voices Beyond Reason” e “Starve” già presenti nel precedente promo; strabiliante quanto inaspettato invece l’incipit di “The Collision of Despair” che si lascia andare a delicati riff velatamente malinconici per poi prorompere con chitarroni al vetriolo e vigorosi tempi di batteria.

L’unico vero momento di calma lo si ha con “Lost Euphoria part II”, seguito dell’omonima canzone contenuta nel loro primo mini ufficiale del 1999, dove per alcuni minuti Koen e Mike si dilettano e ci dilettano con arpeggi mozzafiato. Essi oltre a farci dimenticare di essere di fronte a musicisti di metal estremo ci ammaliano con tristi melodie molto vicine al sound dei nostri Novembre, disincantandoci poi con un crescendo che introduce “The Last of My Commands”: una delle song più melodiche dell’intero album. Probabilmente “Crawling Though Vile” rappresenta il vero masterpiece con una struttura molto complessa, coronata da un assolo in tapping che non lascia dubbi sulle potenzialità del gruppo.

Una nota interessante: l’artwork anch’esso molto curato e ben fatto è opera di Niklas Sundin che va sempre più confermando questa passione; i Callenish Circle, i fratelli Orlando, e tanti altri ne sanno qualcosa!

La produzione, effettuata all’Excess Studio di Rotterdam (Sinister, After Forever, …) ha un elevato standard di qualità: impeccabili dunque anche sotto questo aspetto. Riassumendo: ottima capacità tecnica, ottima qualità di registrazione, buon lavoro di grafica e una buona dose di oignalità nonostante si tratti di death melodico che ricalca molto da vicino i canoni più classici. Come poterli attaccare allora? Forse proprio non si può! e tralasciando il fatto che è appena stato Natale questo non vuole essere in alcun modo un regalo ma il puro e semplice riconoscimento del loro effettivo lavoro: un superbo lavoro!
Emilio “ARMiF3R” Sonno

Tracklist:
1. The Dawning (intro)
2. An Epic Defiance
3. The Prophecy Unfolds
4. Sword-Carved Skin
5. Forever Buried Pain
6. Crawling Through Vile
7. The Collision of Despair
8. Deserving Death
9. Voices Beyond Reason
10. Lost Euphoria part II
11. The Last of My Commands
12. Starve

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