Recensione: Ancient God Of Evil
Vi presento un capolavoro del death metal svedese risalente a circa sette anni fa firmato Unanimated, band proveniente dalle fredde terre del Nord Europa per proseguire la tradizione ispirandosi a Dissection ed At The Gates. Una favola oscura e graffiante, un classico instancabile che nasce dai termini violenza ed angoscia per posizionare il gruppo sulla vetta dei più grandi: sacrosanto death metal che incolla allo stereo rivelando ad ogni singolo ascolto la maestosità di una band che dimostra di aver imparato moltissimo da chi l’ha preceduta, mi riferisco ovviamente ad una dose di aggressività infiammata sostenuta da una voce implacabile e dalla violenza delle distorsioni, mi riferisco ad una batteria che picchia duro e non perde un colpo per innalzare al cielo questo immenso monumento al metal.
Le nove tracce cui ci troviamo di fronte non fanno neanche finta di calare d’intensità, gli unici attimi di riposo sono concessi dagli intermezzi acustici che donano un tocco di classe in più ad un lavoro già ottimo per qualità e tecnica. Riff di una bellezza smisurata percorrono ogni singolo brano dell’album intrecciandosi all’impalcatura irregolare di basso e batteria, in una struttura trionfante lontana dal classico ordine strofa/ritornello. Presente all’appello anche una micidiale componente solista, non solo di chitarra: gli assoli a sei corde sono tremendamente accostabili al resto dei riff scritti per ogni pezzo in un continuo da pelle d’oca, batteria e basso riescono spesso e brevemente a staccarsi dal resto del gruppo per dimostrare cosa sono in grado di combinare. Nonostante la produzione non sia delle migliori, ogni strumento con la corrispondente scelta dei suoni riesce a farsi largo in modo chiaro e deciso all’interno di questa folla di doppiacassa, piatti e chitarre, in modo particolare la voce riesce a distinguersi rivelandosi degna rivale di Tomas Lindberg. Sono pochi i dischi dove non c’è un pezzo che non sia stupefacente, Ancient God Of Evil degli Unanimated è uno di quelli…
Non trovo veramente alcun difetto, compratelo!
Andrea’Onirica’Perdichizzi
TrackList:
1. Life Demise
2. Eye of the Greyhound
3. Oceans of Time
4. Dead Calm
5. Mireille
6. The Depths of a Black Sea
7. Ruins
8. Dying Emotions Domain
9. Die Alone