Recensione: …And The Rest Is Silence
Il progetto Empyrios nasce nel 2001 dalle menti di Simone Mularoni e Matteo Mastroianni con l’ambizione di combinare le melodie e la tecnica sopraffina del Progressive Metal con la potenza del Thrash Metal. Nel 2002 viene recluatato Silvio Mancini per il ruolo di cantante, subito dopo, la band entra negli MG Studions ed incide The EverSinner, il primo demo che viene accolto con molte crtitiche favorevoli dagli addetti ai lavori e che dà la possibilità al gruppo di esibirsi in vari show in tutt’italia che si concludono con la performance al Symbol Club di San Marino insieme a Jordan Rudess (tastierista dei Dream Theater) ed agli AstrA (tribute band dei Dream Theater). Nel 2004 la lineup definitiva viene completata con l’ingresso di Emanuele Casali e Simone Bertozzi rispettivamente tastierista e bassista e il gruppo dà il via alle registrazioni del primo full lenght.
…And The Rest Is Silence è un disco di difficile catalogazione, un mix fra il sound Progressive di gruppi del calibro di Symphony X ed Evergrey e fra la potenza del Thrash di Nevermore e Meshuggah. Suddiviso in 12 pezzi di cui quattro strumentali, l’album si fonda su brani potenti ed aggressivi uniti a melodie orecchiabili e conditi da passaggi tecnicamente difficili guidati dagli assoli di chitarra e tastiere ad opera di Simone Mularoni ed Emanuele Casali e con un Silvio Mancini dietro il microfono che alza nettamente il valore di una band con una tecnica compositiva ed esecutiva di grande valore. Basti semplicemente dare un’ascolto all’iniziale Tort oppure alla successiva The Ruiner per capire con che tipo di album si ha a che fare; violenza e melodia si fondono insieme facendo uscire fuori un lavoro non di certo originale in tutte le sue varie sfaccettature, ma ugualmente interessante e di una qualità indiscutibile. Il disco gira intorno a ritmiche complesse che mettono in mostra tutto il valore tecnico dei singoli musicisti che riescono a dare vita a pezzi del calibro di Unbalanced Equilibrium, Psycho Terrorism, Insomnia; brani incantevoli, melodici ed efficaci che hanno in loro la forza di emettere delle vere e proprie emozioni capaci di coinvolgere l’ascoltatore. Il momento migliore del disco arriva con la bellissima Eal; un brano acustico introdotto dalle percussioni e con l’aggiunta di suoni orchestrali da brividi che riescono a trasmettere mille emozioni trascinando la mente dell’ascoltatore verso altre dimensioni con una raffinatezza ed un’eleganza degna di nota. Le successive Perseverance e Failure Of Eye confermano tutto ciò che è stato detto in precedenza, proseguendo sulla stessa linea degli altri pezzi e senza sfigurare di fronte al resto dell’album.
In conclusione, …And The Rest Is Silence risulta essere un’album dalle mille sfaccettature, pieno di spunti e di influenze diverse, forte di un songwriting ispirato e di una produzione d’alti livelli, un’ottimo disco d’esordio per una band che ha tutte le carte in regola per riuscire a diventare una delle nuove realtà del panorama metal italiano.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
Tracklist:
01 Wreckage (Instrumental)
02 Tort
03 The Ruiner
04 Unbalanced Equilibrium
05 Psycho Terrorism
06 Prelude To The Sleepless Tragedy (Instrumental)
07 Insomnia
08 Eal
09 Perseverance
10 Losing Myself In The Downward Spiral (Instrumental)
11 Failure Of Eye
12 FarCry (Instrumental)