Recensione: Andatevene tutti Affanculo!
Quanto mi piace l’attitudine del trio toscano Devastator. Da quando li seguo, hanno sempre messo in mostra un modo diverso di intendere il loro modus componendi, prima esprimendosi con attitudine thrash pura, poi mescolando hardcore e thrash di matrice americana, poi sposando gli stilemi del più presuntuoso rock n roll… insomma ne hanno avuta davvero una per ogni gusto. Inoltre, fermo restando il grande progresso riscontrato sul piano tecnico (in particolare di Luca alla batteria), oggi, con il nuovo EP “Andatevene tutti Affanculo!”, i nostri hanno sfornato ancora materiale diverso da quanto prodotto in passato. Qualcosa che non ha nulla a che vedere né con il teutonic e grezzo thrash metal dell’esordio “Thrash ‘n’ War”, né con il thrashcore di metà carriera “Alcoholic Invasion”, uscito sotto K Records e che, per la prima volta dalla nascita del combo, diede idea che una strada importante si stava aprendo all’orizzonte. Ma il momento non sembra ancora arrivare e la band continua ad aver sete di musica.
Via libera quindi a rinnovate attitudini: questo ultimo EP autoprodotto, “Andatevene Tutti Affanculo!” stravolge nuovamente il modo di esprimersi del terzetto lucchese. Non che tal si stacchi completamente dal cordone ombelicale sgorgante birra dai cui i nostri, fino a ieri, hanno abbeverato la loro vena ispiratrice, però, a livello compositivo, ci ritroviamo a carte nuovamente rimescolate. Ora siamo alle prese con un crossover potente, cantato in lingua madre anziché in inglese e votato a suoni oscuri, arcigni e violenti. La vena hardcore spicca ulteriormente tra i meandri di un songwriting senza freni che, brano dopo brano, conferisce al disco l’identità delle correnti più oltranziste del thrash metal ‘old school’. E, a volter esser maggiormente precisi, non proprio di crossover si dovrebbe parlare. Ai più, questo termine tenderà a richiamare alla memoria quanto concepito da mostri sacri quali D.R.I. e M.O.D. (per la vena più -core) piuttosto che da Corrosion of Conformity, Gang Green o Suicidal Tendencies (per quella più ‘thrashy’), ma qui c’è poco di tutto ciò, quanto più un impetuoso e roboante concentrato di ‘thrash metal pesantemente hardcorizzato’, veloce, inarrestabile, cantato con gusto (e con veemenza!) e senza particolari accorgimenti o raffinatezze se non per un drumming di tutto rispetto, vero punto forte di questi quattro brani.
Un vero fiume in piena che non trova particolari agganci con qualcosa di già sentito, quanto più una vera e propria attitudine pura e sincera, assai diretta… come lascia trapelare il titolo del mini Cd. Meno di dieci minuti per una conferma discografica d’una band che, prima o poi, ne siamo certi, otterrà i meritati onori.
Nicola Furlan
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Tracklist:
01. Vergine
02. La Bella Musica
03. Sono un Terrorista
04. Sfilata di Moda
Formazione:
Rob: Voce e Chitarra
Rikka: Basso
Luke: Batteria