Recensione: Angélique

Di Luca Dei Rossi - 11 Febbraio 2009 - 0:00
Angélique
Band: Angeldark
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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80

E’ curioso come molti gruppi stranieri arrivino in Italia nonostante siano palesi plagi di band che hanno segnato un genere, riproponendo sempre la stessa solfa ad ogni nuova release. Questo fenomeno sta avvenendo soprattutto in ambito Symphonic/Gothic Metal: miriadi di band provenienti da tutto il pianeta puntano tutto sulla propria cantante, un bravo soprano o mezzo-soprano che però tende (volutamente, a quanto pare) a somigliare vocalmente e in termini di immagine ai capostipiti del genere quali Simone Simons, Tarja Turunen, Lisa Middelhauve & Co., piuttosto che contare sulle forze della totalità del gruppo, mettendo anima e corpo nel songwriting per renderlo sempre più raffinato. Beh, signori, decisamente non ci troviamo davanti ad una di queste “scopiazzature”!
Spagnoli e tutt’altro che famosi nel nostro Paese, gli Angeldark ci propongono un metal pieno di influenze: riescono a districarsi in modo egregio dal Death al Power, da piccoli accenni Black alla musica elettronica, il tutto su una base Symphonic di pregevole fattura. Angélique è il loro primo full-length, che per la precisione si tratta di un concept album a cui hanno partecipato il soprano Berenice Musa e la Bratislava Symphony Orchestra and Choir, con un risultato davvero molto positivo.

La voce grave e molto calda di Santi Fano si amalgama perfettamente al contesto musicale, creando una sorta di magia che, accostata a ritmi sostenuti, a doppio pedale a raffica e ad accenni di musica elettronica, dimostra una maturità artistica da non sottovalutare. Il growl è ben impostato e inserito nei punti giusti per rendere più graffiante il sound, e i soli di chitarra dimostrano una tecnica non indifferente. Intro lenti ed evocativi fanno da apertura a riff massicci (come dimostrano le bellissime “The Night Song”, “The Mastery Of Pain”, “Follow The Chain” e “Seven Candle Circle”) che aprono un mondo complesso ed articolato di assimilazione tutt’altro che immediata. La coppia “Saint-Germain (The Man Who Killed Death)Part I e II, a mio avviso il punto più alto raggiunto in tutto l’album, contengono tutti gli elementi che gli Angeldark usano per rendere originale la loro musica: la prima parte è aperta da suoni elettronici per niente fastidiosi, anzi perfettamente in accordo con il resto dell’album, per lasciare spazio a sonorità che richiamano il Death Metal su una base orchestrale, il tutto accostato a vocalità operistiche interpretate egregiamente da Berenice e dal coro. La maggior espressione di rabbia la troviamo nella seconda traccia “Wolf” e nella nona “Venom X”, sette minuti e diciotto secondi di sfuriata musicale senza quasi un attimo di tregua. Una canzone che ti tiene incollato dalla prima all’ultima nota. Non c’è spazio, e di questo me ne rammarico (unicamente per gusto personale), per ballate romantiche e struggenti: questa mossa sarà apprezzata? Il verdetto a voi ascoltatori.
La chiusura del disco è affidata a “In Darkness”, dove i suoni elettronici stavolta invece da fare da sottofondo fungono proprio da base della canzone, una base indiscutibilmente Dance dei tempi d’oro degli anni ’90 unita a sonorità metal pesanti: un accostamento davvero originale che “a parole” potrebbe far storcere il naso ai più, ma che vi consiglio di ascoltare mettendo da parte pregiudizi e luoghi comuni. Per darvi un’idea, la canzone richiama vagamente le tastiere degli Europe della famosissima “The Final Countdown”, pur restando completamente distaccata da quel genere. Molto, molto bene.

In definitiva questo è un album che va capito davvero in fondo, e ciò comporta diversi ascolti (lo stesso CD è girato una decina di volte nel mio computer) e un’attenzione alla musica non indifferente. Sicuramente vi rimando all’acquisto di questo disco, senza consigliarlo ad una determinata platea di ascoltatori perchè è un album con davvero troppe influenze per poterlo catalogare. Se siete indecisi sul da farsi vi lascio il link dove potrete ascoltare l’intero album (www.angeldarkweb.com/eng/music.html) e, perchè no, convincervi del fatto che quest’album vale davvero tanto. Sperando in una prossima release altrettanto pregiata faccio i miei complimenti ad una band che sicuramente avrà molto ad offrire alla scena metal. E non solo. Bravi Angeldark!

Tracklist:
1. Libera Me – Overture for Choir and Orchestra in E minor 
2. Wolf 
3. The Night Song 
4. Saint-Germain (The Man Who Killed Death) Part I 
5. Saint-Germain (The Man Who Killed Death) Part II 
6. Rain 
7. Wanderer 
8. In My Dreams 
9. Venom X 
10. The Mastery of Pain 
11. Follow The Chain 
12. Seven Candle Circle 
13. Under The Cathedral 
14. In Darkness (rmx)

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