Recensione: Angels

Di Stefano Ricetti - 3 Ottobre 2024 - 11:36
Angels
Band: Black Pie
Etichetta: Black Widow records
Genere: Rock 
Anno: 2024
Nazione:
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75

Black Pie: quando il bisogno di dare forma alle molteplici ispirazioni artistiche riunisce un gruppo di espertissimi musicisti non può che nascere qualcosa di creativamente bello che senza restrizioni di sorta porta al riuscito prodotto finale denominato Angels, licenziato sotto forma di cd digipak da parte della Black Widow Records. Ad accompagnarlo un libretto di ben ventiquattro pagine con tutti i testi abbinati a dei bei disegni a tema a firma Alex Reale.

Elena “Hellen” Villa, ex Malcondita (voce, mandolino e basso), Claudio “Clode” Cinquegrana, New Trolls (chitarre, tastiere e voce) e il bombardiere dei Vanexa, veri prime mover dell’heavy metal italiano Silvano “Syl” Bottari alla batteria, ben coadiuvati in sede compositiva da Stefano Genti, altro membro dei New Trolls alle tastiere, danno così vita a undici composizioni di alta fattura, rock a 360°.

Sottolineato che l’intera operazione è dedicata alle figlie dei tre componenti, Angels si apre con la struggente “Off The Radar“, preda innocente di folkeggianti acustici di matrice Jon Anderson sui quali svetta la voce di Elena.

A seguire “Kaos Night” hard’n’funky rock track da sballo che, pur sotto l’egida dei dimenticati Humble Pie, suona dannatamente personale grazie alla bravura dei musicanti coinvolti che ci aggiungono pure frizzanti inserti à la Ten CC e Wisbone Ash. Poi è la volta di “Little Lady Bright“, bellissima canzone di vellutato blues che si inerpica sui declivi folk e prog del sopraccitato Jon Anderson, ancora nume tutelare sullo sfondo.

Il meeting fra Sly and Family Stone e Janis Joplin si sublima nella seguente e bollente “Borderline“, poi è la volta di “Your Fault“, sulle quali troneggia il drumming di Syl Bottari.  “Welcome Toxic” è semplicemente debordante funky rock, ancora blues e Funky violentato da improvvise bordate di hard rock caratterizzano “People From the Sky“. Assolutamente da danzare  l’accoppiata “From the Ashes” e “Lift It“, la quale sfiora coordinate prog pur rimanendo ancorata alle solide basi rhythm’n’blues del gruppo.

Terzultima canzone del lotto “Blanket Tide“, introdotta da un dolce duetto voice and acoustic che si sviluppa su coordinate bluesy rock pur dominate da ficcanti solo e riff di chiara di matrice funky. Ancora magiche chitarre acustiche  introducono “Follow” che unisce mirabilmente Wisbone Ash e Jon anderson per un risultato finale incantevole a dir poco grazie alla ieratica voce di Elena.

In conclusione: un lavoro stuzzicante, pure ottimamente prodotto, ove la classe dei vari componenti la line-up fuoriesce copiosa.

Ogni tanto ci può stare un diversivo di livello, come Angels, fra le tonnellate di chitarre sferraglianti, urla assassine e sezione rimiche terremotanti, alle quali siamo da sempre abituati.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

 

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