Recensione: Anguish Force

Di Eugenio Giordano - 6 Marzo 2004 - 0:00
Anguish Force
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Anno: 2004
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64

Ancora una volta la scena italiana si dimostra florida e promettente cullando la nascita di band di massimo valore, è proprio il caso degli Anguish Force una formazione metal potentissima, integerrima e capace di colpire in faccia senza troppi fronzoli e contaminazioni di sorta, questo debutto omonimo è una valanga di puro metal da scoltare con il cuore.

I nostri cinque non sono certo dei ragazzini venuti sù seguendo i trend degli ultimi anni e si presentano come un agguerrito manipolo di metallari figli della scena degli anni ottanta, sotto il profilo compositivo il loro primo lavoro non cerca sperimentazioni o soluzioni innovative ma viene basato su un solido lavoro chitarristico capace di creare un muro sonoro potentissimo su cui vengono inserite le parti vocali. Se dovessi fare dei paragoni con altre band più note, dovrei cercarle sicuramente negli States e probabilmente nominerei gli Agent Steel, i recentemente riformatisi Nasty Savage, i primi Fifth Angel, insomma mi riferisco alla scena power thrash degli anni che furono e credo che chi tra voi ami queste sonorità troverà senza dubbio interessante questo lavoro. La produzione non è cristallina, fortunatamente la band ha puntato su un sound cattivo e vibrante che richiama in causa lo stile dei gruppi metal del passato, in ogni caso il disco è fruibile al massimo sotto il profilo tecnico e si dimostra competitivo e davvero molto convincente. Le liriche del gruppo non seguono un concept preciso ma si ispirano a più argomenti, senza ombra di dubbio in Italia ci sono band decisamente più ambiziose degli Anguish Force, ma questi ragazzi se ne fregano altamente di scrivere liriche complesse, puntando su composizioni snelle e dirette capaci di catalizzare subito l’attenzione dei veri metallari e questo aspetto mi è piaciuto molto. Sono francamente convinto che il vero metal sia proprio questo e richieda questo tipo di semplicità senza togliere nulla alla capacità compositiva della band. Non aspettatevi canzoni particolarmente elaborate o complesse, gli Anguish Force badano al sodo e si affidano a strutture ritmiche veramente efficaci anche se non particolarmente innovative, credo che gli amanti delle sperimentazioni facciano meglio a rivolgere altrove le loro attenzioni.

Il disco è introdotto dallo strumentale “The impact” affidato alle chitarre taglienti e veloci, la successiva “11th september” è un pallottola di power thrash incandescente che colpisce subito nel centro, un irresistibile riffing veloce alternato a una sezione ritmica devastante sono le armi vincenti del brano. Io e gli Anguish Force siamo subito entrati in sintonia. La successiva “Maiden of iron” si sposta verso lidi più classici ma non meno aggressivi, la band sfodera ritmiche epiche e frontali che convincono in pieno, il pezzo comunque mi sembra molto sincero e trasparente, nella musica degli Anguish Force si respira ancora l’attitudine delle band migliori degli anni passati ed è un gran pregio. Più dinamica e rabbiosa “Space station 074” è una bomba di metal incandescente e frontale che in sede live convicnerà senza dubbio larghe fette del pubblico. Quadrata come un macigno “Cause of death” è un misto di metal granitico stile vecchi Anvil oppure primi Exciter, e refrain vocali tipici dei primi Rage, senza dubbio un brano poco ambizioso ma certamente efficace e convincente. Maggiormente elaborata “The way of the warrior” mostra un guitar riffing potentissimo e veloce, indubbiamente gli Anguish Force sanno comporre brani infuocati e dimostrano una esperienza notevole nell’interpretazione. La suite “The pharaoh’s grave” mi ha ricordato a tratti gli immensi Iced Earth di “Burnt offerings” in questo caso la band italiana è artefice di un brano elaborato, la lunghezza del pezzo lo rende un poco più prolisso dei precedenti ma comunque non lo compromette. Molto più diretta e frontale “Return to the mountain” lascia percepire alcune influenze power senza eccedere in spunti melodici o strutture mielose, il gruppo rimane ancorato al solito granitico muro chitarristico senza compromessi. La conclusiva “Vampire” è l’ennesima prova dell’attitudine integerrima del gruppo, un nuovo brano completamente giocato su un riffing tagliente e veloce a cui si unisce una sezione ritmica tellurica.

Se amate il metal classico senza compromessi e siete alla ricerca di gruppi con gli attributi, capaci di suonare metal come si faceva negli anni che furono, allora credo che gli Anguish Force facciano veramente al caso vostro. Certo la band non ha inventato nulla di nuovo ma il metal è sempre stato questo e un esordio come questo lascia sperare grandi cose per il futuro.

Tracklist:
1. The impact
2. 11th spetember
3. Maiden of iron
4. Space Station 074
5. The legend of thunder
6. Couse of death
7. The way of the warrior
8. The pharaoh’s grave
9. Return to the mountain
10. Vampire

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