Recensione: Another Kind Of Evil [Reissue]
Nati nel 1999, provenienti da Bergamo e con cinque pubblicazioni
all’attivo tra demo, singoli e full-length (tra cui, l’ultimo, autoprodotto), i
Nemesis Inferi arrivano oggi ad un nuovo contratto discografico. La
release in questione curata da Fuel Records (con distribuzione anche al
di fuori dei confini nazionali), che porta il titolo dell’ultimo disco
pubblicato come autoproduzione (già recensito sulle
nostre
pagine), raccoglie al suo intero le dieci tracce presenti nel suddetto
album, più l’aggiunta di altri quattro pezzi tratti dal singolo
Reborn Of Fire (datato 2007).
Come già detto nella recensione precedente, la musica della band bergamasca
si fonda “semplicemente” su di un black sinfonico dove la melodia (ad opera
delle tastiere) è ben bilanciata con le ritmiche serrate delle chitarre, il
tutto a sorreggere in ottimo modo le screaming vocals del cantante/chitarrista
Beppe. Rispetto all’edizione precedente (che, ricordiamo, era
autoprodotta), qui le tracce godono di un effetto di ri-masterizzazione atto a
rendere il suono ancor più pulito e potente. Opera di restyling che fa sì,
inoltre, che non si noti alcuna differenza tra le tracce estratte dalle due
differenti pubblicazioni (uscite a circa due anni di distanza l’una dall’altra),
rendendo così ancor più fluido l’ascolto del CD per intero.
Tracklist che in ogni caso, c’è da dirlo, scorre senza problemi già di suo,
grazie ad una proposta musicale che, seppur piuttosto derivativa, è tanto semplice quanto efficace. Altro punto a favore è sicuramente
l’alto tasso tecnico dei singoli componenti, con menzione d’onore soprattutto
per il drumming violento e preciso di Andrea Salvi e le ottime parti
solistiche del chitarrista Fabio “Fazzy” Bergamelli. Per il resto, rimane
veramente poco da aggiungere a quanto già viene ampiamente sottolineato nella
recensione
relativa, se non che la reissue in questione, che gode di una distribuzione
di tutto rispetto, non potrà fare altro che giovare ai Nemesis Inferi,
offrendo anche loro la possibilità di farsi conoscere un po’ meglio sul suolo
nazionale, nonché anche al di fuori della madrepatria.
Un passo, quindi, è stato fatto. L’obbiettivo primario della band, però, sarà
in futuro quello di lavorare più a fondo sulla personalità, per dare forma ad un
sound proprio, immune a paragoni scomodi, visto anche che, dopo gli entusiasmi
iniziali durante l’ascolto, la mancanza di novità si sente eccome. Vedremo cosa
saranno capaci di offrire nel prossime futuro.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
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Tracklist:
01 The Grave Song
02 Raise the Stake
03 Soul of Dying
04 Waiting for my Funeral
05 Amon
06 Bloodland 2
07 Northern Heart
08 L.I.T.E.
09 Forsaken
10 Another Kind of Evil
11 Inferi Hymn
12 Reborn of Fire
13 Bloodland
14 Soul of Dying