Recensione: Another Life
Gli Shining Fury sono una realtà tutta italiana formatasi nel 2001 per merito di Ross Lukather, esperto batterista tricolore, che reclutò Tommy Pellegrini e Francesco Chelini alle chitarre, Alessandro Cola al basso, Francesco Neretti (cantante degli Atena di “Twilight of Days” e dei Profondo Porpora, cover band dei Deep Purple) per attivare una power metal band che si avvicina stilisticamente ai Labyrinth vecchio stampo.
L’ingresso negli FP recording studio in Lucca insieme agli special guest Oleg Smirnoff (Eldritch, Death SS, Vision Divine) ed all’altrettanto importante Morby (Time Machine, Labyrinth, Domine) furono un eccellente espediente per la presentazione del debut album, “Last Sunrise”, apprezzato da stampa e pubblico.
Le solite divergenze interne hanno portato alla separazione da Tommy ed Alessandro sostituiti con Francesco Tonazzini (chitarra), Andrea Bartoletti (basso) e con l’aggiunta di Federico Accardo (chitarra) per una formazione definitiva che ha stampato il qui presente “Another Life”.
Come avrete facilmente intuito, le credenziali per un disco da non sottovalutare ci sono tutte e, se questo si mantenesse sui livelli della traccia di apertura, la titletrack, il voto finale aumenterebbe a dismisura.
Il compito di dare inizio ai “giochi” è affidato, come detto, all’ottima Another Life che, scivola via mediante le scorrevoli linee di chitarra supportate da una doppia cassa ad elicottero spartana ma efficace e resa vincente da un chorus dannatamente epico.
La voce femminea di Francesco è impeccabile dal punto di vista tecnico ma improntata quasi esclusivamente su alte frequenze e troppo poco duttile per lasciare il segno dall’inizio alla fine dell’operato, limitazioni che scalfiscono ma non pregiudicano la sua prova.
Le ritmiche poco complesse di Fast & Easy e Colours and Experience aiutano a godersi con semplicità il lavoro svolto dal quintetto e, sebbene alla lunga la scarsa varietà dei brani citati graverà immancabilmente sulla longevità generale, ai primi ascolti essi appariranno convincenti, intriganti e senz’altro dinamici.
La proposta galleggia su ritmi predefiniti e le lunghe fughe strumentali di The Haunting coadiuvate dall’energia di un pezzo come Eternal Fight tengono perlomeno costante il livello di attenzione dell’ascoltatore anche se, raggiunti gli ultimi quattro brani, la fatica comincia davvero a farsi sentire così come la tentazione di fermarsi a metà traccia e di skippare passando alle successive.
Dr. Jekyll & Mr Hyde non regala nulla di nuovo a dispetto di un titolo che preannuncia momenti più oscuri, o comunque diversi dai precedenti e, tralasciando la banale Five Years Ago, ci si può soffermare sulla cover degli intramontabili Deep Purple qui, degnamente rappresentati da una eccellente versione della nota Highway Star.
Another Life è un disco discreto; prodotto sufficientemente bene (la Metal Blade è quasi sempre una garanzia e la supervisione di Federico Pedichini e il missaggio di Achim Köhler confermano quanto detto), ben suonato, energico e trascinante. I ragazzi non hanno inventato nulla di nuovo e, come accade sovente, ciò che ascolterete vi sembrerà averlo già sentito e risentito nel corso degli anni durante il processo di sviluppo creativo riguardante il genere.
Io una chance gliela darei, se non altro per la splendida opener e per un’altro paio di brani lodevoli che tengono in piedi un prodotto tutto sommato soddisfacente.
Gaetano “Knightrider” Loffredo
Tracklist:
01.Another Life
02.Fast & Easy
03.Colours and Experience
04.The Haunting
05.Together
06.Eternal Fight
07.Neither Words nor Kisses
08.Dr Jekyll & Mr Hyde
09.Five Years Ago
10.Highway Star