Recensione: Antebellum Death’n’Roll
Di nuovo la Francia sul mercato estremo con un disco che però inverte decisamente la tendenza industrial/sperimentale che si sta manifestando recentemente oltralpe: i
Phazm, giunti al secondo album dopo il discreto ‘Hate At First Seed’, escono per Osmose e non possono quindi che adeguarsi alla linea guida della label, che vede nell’attitudine oltraggiosa ed in un certo retrogusto punkeggiante le caratteristiche primarie per mettere sotto contratto una band, a quanto pare.
Per fortuna i francesi in questione non sono uno dei buchi nell’acqua usciti
negli ultimi anni da quelle parti, ma pubblicano un disco che, se preso con il giusto spirito, si dimostra divertente quando basta e anche interessante in più punti. Un po’ più di verve non avrebbe guastato, visto che i tempi sono mediamente lenti e che il feeling rock’n’roll alla lunga potrebbe stancare…ma non ci si lamenta troppo, nemmeno quando i tempi rallentano clamorosamente (nella psichedelica
‘Damballah‘, ad esempio). In generale si tratta di metal rockeggiante
e sporcato d’estremo, con una spiccatissima vena ironica evidente sin dalla
copertina (tra il macabro d’ordinanza ed il porno da camionista)
Questa sorta di progetto parallelo degli Scarve (e se non li conoscete correte a comprarvi
Irradiant!) ha quindi ragione di vivere e divertire, pur senza farsi ricordare troppo a
lungo: ora bisogna scegliere se questo possa bastare o no per l’acquisto.
Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli
Tracklist:
1. How to Become a God 04:11
2. Hunger 04:01
3. Black ‘n’ Roll 03:42
4. So White, So Blue, So Cold 04:54
5. My Darkest Desire 02:21
6. Damballah 05:40
7. Decay 04:17
8. The Bright Side of Death 03:59
9. Sabbath 00:58
10. Mr. Toodling 03:53
11. Lorelindorenan 02:05
12. Burarum 05:11