Recensione: Anthem of the Lost

Di Andrea Bacigalupo - 14 Aprile 2023 - 8:30
Anthem of the Lost
Etichetta: MDD Records
Genere: Thrash 
Anno: 2023
Nazione:
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72

Anthem of the Lost’ è il primo album dei tedeschi Deimos’ Dawn, tre guerrieri non più giovanissimi, ma duri come la roccia e decisi a tenere in alto la bandiera del Thrash Teutonico.

Rafforzati dall’esperto Vocalist Marc Grewe, nome noto nell’ambiente del Death Metal (ex Morgoth ed Insidious Disease), sfoderano un “battere e percuotere” non troppo furente, ma solido e deciso, infidamente basico, senza contaminazioni di sorta.

Il sound è decisamente scuro e potente, il songwriting mostra un buon bilanciamento tra ruvidi riff, roventi melodie e parti soliste (queste con parecchio uso del cry baby dal gusto retrò e con buoni cenni esotici).

Al giorno d’oggi, schiacciati da tonnellate di uscite, è difficile, per dei musicisti che non vogliono rinunciare alle loro origini, riuscire a distinguersi. I Deimos’ Dawn ci provano, adottando un panorama sonoro vario e articolato.

Le dodici tracce che compongono ‘Anthem of the Lost’, pur non brillando per originalità e risultando vagamente scontate (sono tanto legate al passato), riescono comunque a dare al lavoro la giusta impronta intrigante e trascinante, sviluppandosi su diverse andature ed escludendo così momenti statici o di noia.

In altre parole, abbiamo un album conservatore, ma interessante e divertente da ascoltare.

Ci sono brani smodati, come ‘Feeding the Decline’, ‘Put Down That Weapon’ o ‘Deathstar Spangled Banner’ (canzone che contiene il titolo del Full Length), altri diabolicamente pesanti e cadenzati, come ‘Too Much Pain Is Not Enough’e ‘The 4th Wall’ (a parere di chi scrive il pezzo migliore del lotto) e c’è anche un qual certo richiamo all’Hard Rock anni ’70 con ‘When In Doubt: Kill’.

Il protagonista principale è però il tiro non eccessivamente estremo, ma deciso e potente, lungo il quale si sviluppano la restanti tracce, tra le quali si elevano, soprattutto, ‘Unholy Water’ e ‘Two Handed Game’.

Collega tutto il disco una rabbia senza fine, ma priva d’isterismi, intrisa di una matura consapevolezza ben evidenziata dalla voce roca e simil Lemmy (ma meno dotata della sua strafottente irriverenza) di  Marc Grewe.

Concludendo: ‘Anthem of the Lost’ è un album di buona qualità, con tanti bei pezzi, ma privo di quegli elementi che lo diversificano piantandosi in testa. Da ascoltare, comunque, prima che si perda nel mare dei tanti.

Anthem of the Lost’ è disponibile dal 14 aprile 2023 tramite MDD Records.

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