Recensione: Antithesis

Di Stefano Risso - 14 Novembre 2006 - 0:00
Antithesis
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
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75

Eccoci dunque alle prese con il terzo full-length dei tedeschi Secrets of
the Moon
, un disco dalle tinte oscure e malinconiche che pone in evidenza il
lato più buio del black metal, giocando con melodie e atmosfere di grande
fascino, lasciando che i ritmi dilatati delle canzoni facciano breccia a poco a
poco negli ascoltatori.

Antithesis non cambierà certo le sorti del genere, ma i nostri
sono riusciti a comporre un album che ha il grande pregio di catturare
completamente l’attenzione, forti di una produzione perfetta, lontana anni luce
dal classico sound zanzaroso, e di un songwriting elaborato, mai banale, in cui
si alternano mastodontici mid-tempo, arpeggi, e frangenti atmosferici
estremamente evocativi, senza dimenticare che il black metal è anche velocità e
violenza incontrollata. In Antithesis però nulla è lasciato al caso, tutto
sembra perfettamente studiato e contemplato in un disegno generale che si
comprende solo arrivati al termine del lavoro.

I Secrets of the Moon vestono il black metal di un manto elegantissimo
e colto, dove al posto dell’aggressività si preferisce un approccio più morbido
e più subdolo, dal momento che Antithesis non si mostra subito per
quello che è; quei solchi impercettibili nascondono un abisso profondissimo, che
brano dopo brano sembra sempre più opprimente. Difficile descrivere le
sensazioni che i nostri riescono a provocare, tra sussurri inquietanti, riff
ripetuti quasi allo sfinimento, variazioni che aumentano inesorabilmente il
pathos generale, e languidi assoli posizionati nei punti giusti. Ogni canzone di
Antithesis è un capitolo a sè stante, in cui si assiste allo
sviluppo lento e inesorabile del brano, e dove viene attribuita molta importanza
ai lunghi frangenti strumentali. Un flusso continuo che non sembra arrestarsi
neppure durante i “salti” da un pezzo a un altro, da ascoltare con molta
pazienza, ma che alla fine regalerà emozioni genuine difficili da dimenticare.

Per questo non mi sento di menzionare una canzone in particolare, sarebbe
come voler scegliere tra un pugno di elementi che traggono motivo d’essere
unicamente se valutati nell’insieme, tutti ugualmente partecipi e indispensabili
per la comprensione dell’album. Bisogna dare atto ai Secrets of the Moon
di aver composto un bellissimo lavoro, che spero possa essere valorizzato a
dovere. Ripeto, non diventerà una pietra miliare del black metal, ma
Antithesis
riuscirà a rapirvi come pochi dischi pubblicati negli ultimi
tempi.

Stefano Risso

Tracklist:

  1. Nowhere 11.18
  2. Versus
  3. Ordinance
  4. Confessions
  5. Metamorphoses
  6. Ghost
  7. Seraphim Is Dead
  8. Lucifer Speaks
  9. Exit

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