Recensione: Apeiron

Di Francesco Maraglino - 3 Dicembre 2012 - 0:00
Apeiron
Band: Exedra
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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80

Gli Exedra vedono i natali in quel di Taranto nell’autunno del 2005, per iniziativa del vocalist Giuseppe Prete e del batterista Andrea Rapisardo. Ai due fondatori si aggiungono più tardi Marco Memmola (tastiere), Simone Basile (chitarra) e Luca Orlando (basso).
La band si fa le ossa attraverso esibizioni live in giro per l’Italia meridionale, presentando un repertorio che include impegnative cover di gruppi prog classici come Dream Theater, Pink Floyd, Tool, Porcupine Tree e P.F.M.
Il five-piece pugliese non si limita a riproporre brani altrui, ma ci cimenta, fin da subito, nella proposta di composizioni proprie.
Nasce così nel 2012 il primo full-length degli Exedra, completamente autoprodotto: un concept album dal titolo “Apeiron” incentrato sul tema vita-morte-rinascita e sulla continua ricerca dell’Eterno.

L’album si apre con Fenice, riferita a tale figura mitologica, vista quale simbolo di speranza e perseveranza. La traccia si apre con il lavoro delicato della chitarra acustica, ma si evolve in chiave progressive metal, concedendosi  ampi sprazzi di prog di matrice “italica”, soprattutto nelle parti vocali e nelle tastiere.
Siddharta (il cui testo è ispirato all’omonimo romanzo di Herman Hesse), introdotta dai tasti d’avorio e da un basso alquanto “melodico”, si caratterizza per la presenza di un’ascia molto gilmouriana, influssi di Pink Floyd e Dream Theater, ma pure per un cantato che rimanda ancora al  prog autoctono dei Seventies.
Crisalide è, invece, una canzone dalle intense suggestioni melodiche, con sbocchi da ballad quasi cantautorale, ed echi dei Marillion era-Hogarth.
Venga il tuo regno è, di contro, una elaborata ed intricata suite, piena di cambi di tempo e d’atmosfere, i quali spaziano dalle suggestioni di un pianoforte che richiama alla memoria Gentle Giant e Banco ad un  limpido assolo della sei-corde elettrica, per arrivare fino a vorticosi ricami sonori di tastiere.
Siamo qui, breve, sospeso ed evocativo frammento di piano, voce e tastiere, e Come il vento, esempio riuscito di prog sinfonico ed incalzante, ci conducono piacevolmente fino ad Apeiron, un’altra suite di oltre venti minuti sul significato della vita e dell’esistenza dell’uomo. Si tratta di un’impegnativa maratona progressive, ancora una volta  carica di cambi di tempi e di colori, in un vivace alternarsi ed inseguirsi di suoni generati da chitarre e tastiere.

Apeiron degli Exedra, in conclusione, propone un promettente ed appassionato mix tra prog-metal e progressive classico  che farà certamente la gioia delle legioni di ammiratori di Dream Theater e Transatlantic, ma che non dispiacerà affatto pure ai collezionisti incalliti di vinili di prog tricolore vintage, la cui influenza conferisce al pur complesso sound della band pugliese un mood particolarmente gradevole ed accessibile.

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Line Up:

Giuseppe Prete: voce, chitarra acustica 6 e 12 corde, lap steel guitar

Marco Memmola: tastiere

Simone Basile: chitarre

Luca Orlando: basso, cori

Andrea Rapisardo: batteria
 


Tracklist:

  1. Fenice
  2. Siddharta
  3. Crisalide
  4. Venga il tuo regno
  5. Siamo qui
  6. Come il vento
  7. Apeiron
     

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