Recensione: Apostles of Defiance

Di Eugenio Giordano - 11 Dicembre 2003 - 0:00
Apostles of Defiance
Band: Eidolon
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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82

Settimo platter ufficiale per i canadesi Eidolon, una delle band protagoniste della rinascita del metal nel continente nordamericano che con gli anni ha dimostrato quanto il talento, la fedeltà e la costanza possano condurre a grandi risultati. Gli Eidolon di oggi sono una band matura e sicura delle proprie capacità, una band che può vantare un deal invidiabile con la storica Metal Blade, chiamata a patrocinare l’uscita di questo nuovo “Apostles of defiance”. Inutile sottolineare, come ormai tradizione, la presenza di una produzione potentissima e un sound devastante che lungo tutta la durata del platter vi consentirà di godere di una metal band nella sua forma più genuina e frontale, senza concessioni e senza compromessi. La direzione artistica del disco è legata da vicino agli ultimi episodi della storia dei nostri canadesi riavvicinandosi alle soluzioni del buono “Hallowed apprition”, in questo caso però gli Eidolon sembrano avere le idee in mente molto più chiare e cristalline. La composizione del disco nasconde un’anima oscura e ottimi spunti ritmici che strizzano l’occhio ai Nevermore, per poi rituffarsi rapidamente nel classico stile americano caro a band come Omen o i primi Iced Earth. Nessuna delle nuove canzoni potrebbe essere definita una composizione di facile presa sul pubblico perchè come al solito gli Eidolon si soffermano su strutture davvero articolate e ambiziose, senza appesantire l’ascolto dei brani i nostri riescono a regalare a ogni canzone la classe e lo stile che una band di questa portata deve possedere. A queste ottime caratteristiche gli Eidolon uniscono una indiscutibile attitudine live già percepibile in formato digitale grazie a una ossatura chitarristica poderosa posta alla base dei brani e una devastante sezione ritmica, tecnica e spesso cambievole. La Metal Blade ha avuto la brillante idea di ristampare il primo cd della band, “Zero hour”, come bonus cd unito alla confezione di questo nuovo “Apostles od defiance”, ottima idea.

La prima “Scream from within” è un assalto sonoro in pieno stile, un furioso riffing frontale di matrice thrash assale l’ascoltatore per poi esplodere in un refrain devastante nel ritornello, ottima l’interpretazione vocale cattiva e brutale quanto serve durante l’apertura di un disco metal. Più ambiziosa e complessa a livello compositivo “Volcanic earth” è un brano che presenta una ossatura davvero molto raffinata, la potenza degli Eidolon vince su ogni tecnicismo garantendo lungo tutta la durata del brano una performance di massima caratura artistica. Ottima “Twisted morality” è un mid tempo di stampo classico, con un refrain oscuro e devastante che viene affidato al solito ottimo riffing centrale, graffiante e potente. Sono queste le canzoni che gli Eidolon sanno interpretare meglio risvegliando la tradizione metal statunitense degli anni che furono, senza far rimpiangere i grandi maestri del genere. Più nervosa “Demoralized” riporta gli Eidolon al power thrash oscuro che ha segnato il corso artistico degli Iced Earth pur senza spingersi in soluzioni troppo simili e mantenendo una personalità musicale distinta e indiscutibile. Quadrata e inarrestabile “The test” si configura come una delle track più azzeccate del platter dove vengono concretizzate sia la potenza della band che la sua vena tecnica, insomma metal per veri intenditori. Molto ambiziosa e elaborata “The will to remain” si estende lungo sette minuti di durata comprendendo parti molto energiche e frontali alternate a ottime aperture melodiche di grande spessore artistico, ancora una volta gli Eidolon si dimostrano sopraffini compositori. La title track è un brano semplicemente perfetto, frontale e dinamico con un bel riff portante piazzato alla base delle strofe e un ritornello frontale ed efficace fin dai primi passaggi. Oscura e criptica “Pull the trigger” è un brano dal forte impatto sonoro, ma reso ambizioso da una struttura decisamente elaborata. La conclusiva “Apathy for a dying world” è una lunga composizione di dieci minuti che alterna passaggi davvero complessi e oscuri a momenti più fluidi e trascinanti, ogni caratteristica del sound della band è comunque inserita nel brano con gusto e equilibrio senza mai rivelarsi ripetitiva o prolissa.

In conclusione, dopo anni di dura gavetta, dopo aver portato la loro musica sui palchi di tutto il mondo al fianco di grandi band contemporanee, gli Eidolon sono arrivati a una dimensione musicale personale e matura che non potrà deludere chi ama il metal nella sua forma più pura.

Tracklist:
1. Scream from within
2. Volcanic earth
3. Twisted morality
4. Demoralized
5. The test
6. The will to remain
7. Apostles of defiance
8. Pull the trigger
9. Apathy for a dying world

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Band: Eidolon
Genere:
Anno: 2003
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